Economia

Mps, PopVicenza e Veneto Banca.In un anno e mezzo fuga dei depositi per 30 mld

Ecco il conto della crisi e dell'incertezza

Rispetto a Mps, per di più, la fuga dei depositi sembra essere proseguita anche in questi ultimi mesi, con almeno un altro miliardo-miliardo e mezzo perso secondo voci circolate e non smentite. Del resto, come dichiarato dall’amministratore delegato di BpVi e consigliere di Veneto Banca, Fabrizio Viola (già ex amministratore delegato di Mps), le due banche venete vivono una situazione “peggiore di quanto trovai al Monte dei Paschi alla fine del 2011, non solo per carenza di capitale e di liquidità ma soprattutto per la fortissima carenza reputazionale“.

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In modo meno forbito, commenta un operatore di borsa, significa che per le due popolari i marchi sono “sputtanati” ancora più che nel caso di Siena e che tutte e tre le banche vedono portafogli clienti in rapido deterioramento, con difficoltà elevate nel trovarne di nuovi.

Così oltre al conto totale di quanto il “tirare avanti” è costato finora (non meno di una trentina di miliardi nell’ultimo anno e mezzo per i tre istituti), il vero problema sembra essere: cosa fare delle tre banche dopo la ricapitalizzazione preventiva? Un’incertezza strategica che, insieme alle lungaggini delle autorità europee, è il vero motivo per cui si è continuato per mesi a rinviare ogni decisione, aggiungendo danno al danno.

Luca Spoldi