Economia
Mps, Rivera: Bastianini resta Ceo. "Né pubblica né perno 3° polo, Mef uscirà"
Il direttore generale del Tesoro in Commissioni riunite Finanze di Camera e Senato fa il punto della situazione sulla privatizzazione della banca
Sarà la banca a sottoporre le "ipotesi di lavoro" in materia. Il direttore generale del Tesoro ha voluto però tranquillizzare i sindacati del credito che, dopo il naufragio delle trattative Mef-UniCredit, hanno messo in guardia l’azionista pubblico sulla necessità di una cura lacrime e sangue da scaricarsi sul lavoro. Tra le priorità da perseguire, infatti, certamente c’è da parte del Ministero “la salvaguardia dell'occupazione”, ha affermato Rivera, aggiungendo che qualunque intervento sull'efficientamento, "se ci fosse, sarebbe con esodi volontari. Questo è già previsto nel piano proposto ed inviato a Bruxelles" su cui però la Vigilanza non ha ancora acceso il disco verde.
A dispetto dei rumors, a capo della banca, dovrebbe restare Guido Bastianini (“non mi risulta che ci siano discussioni in corso su ipotesi di sostituzioni di Ceo e Cda”) anche perché “da quando abbiamo fatto la ricapitalizzazione precauzionale la banca è andata avanti lungo un percorso di rafforzamento su base stand alone che sta dando i suoi frutti. La riduzione del rischio è estremamente significativa e la banca sta andando avanti registrando utili”, ha specificato Rivera, secondo cui “sarebbe un'ottima notizia se davvero fosse poco sotto il miliardo di euro. Ricordo, come ho detto, che nei primi sei mesi sono stati circa 200 milioni, vorrebbe dire un andamento favorevole al di la' delle nostre attuali aspettative". Sugli incentivi fiscali della Dta, “c’è da valutare la effettiva utilizzabilità di questa misura di incentivazione fiscale per Mps nella attuale situazione".
"Il percorso di rafforzamento della banca - ha rilevato il direttore generale di Via XX Settembre - ha richiesto molti anni e ora sta cominciando a dare dei risultati e tuttavia occorre adesso preparare un nuovo piano. Il management lo ha fatto e quello potrà essere base per una discussione con la Commissione. E tuttavia - ha detto ancora Rivera - poi discutere di una eventuale ulteriore operazione di aggregazione è un altro processo, è un altro percorso estremamente complesso, sarebbe necessario molto tempo. La proroga della misura di incentivo che è inserita nella legge di Bilancio - ha aggiunto - vale per operazioni che si completino entro giugno del prossimo anno e non sarebbe semplice onestamente ipotizzare che in questo lasso temporale piuttosto contenuto si possa davvero completare un ulteriore approfondimento. In questo momento - ha concluso - siamo concentrati su un altro tipo di processo; siamo concentrati a definire il piano della banca da presentare alle Autorità che sono coinvolte e soprattutto al mercato".
@andreadeugeni