Economia
Mps, rumors: dal Mef sul tavolo Ue una richiesta di proroga di tre anni
Fonti riferiscono che il Tesoro ha chiesto una proroga di 3 anni per la privatizzazione del Montepaschi, termine che coincide con la scadenza del prossimo piano
Il disco verde di Bruxelles potrebbe arrivare entro metà mese
Il Tesoro mette sul tavolo della DgCom (Directorate-General for Competition) una richiesta di proroga di tre anni per la privatizzazione del Montepaschi. Lo spiegano ad Affaritaliani.it alcune fonti interne alla banca senese che fanno notare come il termine triennale coincida con la scadenza del nuovo piano industriale che il Ceo Guido Bastianini si prepara a presentare nei primi mesi del prossimo anno e su cui è al lavoro da parecchi mesi.
Il prossimo piano industriale dell'istituto è al 2025 e dovrà infatti essere finalizzato all’uscita dello Stato (ora al 64,2%) dal capitale del gruppo. Secondo quanto si ipotizza, la risposta di Bruxelles potrebbe arrivare entro metà mese, anche perché secondo i vecchi accordi del 2017 in cui l’Unione europea accese il disco verde al salvataggio da 5,4 miliardi, il Tesoro avrebbe dovuto chiudere un accordo con un potenziale compratore della banca toscana entro fine 2021.
Se l'intenzione dei tecnici di Via XX Settembre capitanati dal direttore generale Alessandro Rivera è quella di chiedere una proroga lunga quanto il piano triennale, è ragionevole ipotizzare che la trattativa con Bruxelles, su cui ieri sera Rocca Salimbeni sollecitata dalla Consob ha alzato il velo, abbia poi per oggetto come compromesso un lasso di tempo inferiore.
Citando fonti vicine al dossier, la Reuters infatti rivela che il negoziato fra il primo azionista del Monte e la DgComp è su un prolungamento del tempo per la privatizzazione di oltre due anni. La disclosure sulle interlocuzioni con Bruxelles, sollecitata ieri sera dalla Consob, ha messo le ali al titolo Montepaschi a Piazza Affari dove le azioni, sospese intraday anche per eccesso di rialzo, hanno guadagnato a fine seduta oltre il 16,7% a 0,94 euro, pari a una capitalizzazione di soli 800 milioni.
A Borsa chiusa, Mps ha comunicato la rimozione da parte di Fitch del rating watch negativo e la conferma a B dei principali rating, con outlook "in evoluzione" per riflettere i rischi di perdite a cui restano esposti i creditori nel caso in cui Siena non riuscisse a reperire capitali sul mercato e dovesse fare nuovamente ricorso ad aiuti di Stato.
La rimozione del rating watch negativo è stata motivata da Fitch con il fatto che "i rischi per la capitalizzazione di Mps si sono allentati dopo che la banca è tornata a una redditività positiva nel 2021, ha implementato azioni per rafforzare i suoi ratio di capitale regolamentare ed ha attivamente ridotto la sua esposizione ai rischi legali" con la conseguenza che "l'atteso shorfall di capitale" si "è ridotto in dimensione" e "la sua emersione è stata posticipata al 2023".
@andreadeugeni