Economia

"Mps, subito il dossier in Parlamento". Ecco il piano della Lega

di Andrea Deugeni

Claudio Borghi, una delle "menti economiche" del Carroccio spiega ad Affaritaliani.it come sviluppare stand-alone la banca che deve rimanere "pubblica"

Per Salvini quindi, in questo momento, per il Monte è meglio “una partnership con una banca più forte”. Partnership di che tipo?
“Le sinergie di costo fra banche sono realizzabili quando non vi sono molte sovrapposizioni. Penso poi a partnership dal punto di vista commerciale, di piattaforma e di incrocio prodotti per rilanciare il business”.

La vostra visione va in senso opposto però alle indicazioni che arrivano dalla Vigilanza bancaria che preme per un consolidamento del settore. Un comparto che industrialmente va in questa direzione…
“In Italia nessuno ha mai dimostrato che il modello del piccolo è bello fosse sbagliato. Le mega-bancone globali sono finite nel 2008, quando dopo la grande crisi si è dimostrato che ciò che era considerato il Vangelo del mondo bancario si è rivelato invece essere una bomba ad orologeria. Alla fine, per i salvataggi si è reso necessario l’intervento dello Stato in ogni caso. In alcuni Paesi, oltretutto, con cifre enormi. Quello da cui dovrebbe ripartire il sistema bancario italiano è la riscrittura delle regole del bail-in che, come si è visto negli ultimi casi delle sentenze della Corte europea, come quella su Tercas, non funziona. Il sistema bancario italiano deve ripartire anche dalla richiesta di un risarcimento da parte dell’Unione europea, sempre dopo la sentenza Tercas: se viene riconosciuto il danno al Pese, da qualche altra parte deve arrivare anche il risarcimento”. 

Dal punto di vista politico, sulla richiesta del rinvio della privatizzazione del Monte, si è creato un allineamento fra il M5S, il Pd toscano e la Lega. Quali i prossimi step, visto che la partita è saldamente nelle mani del Ministero dell’Economia?
“Il dossier dev’essere affrontato in Parlamento. E' il luogo naturale per farlo. Quando poi la gente protesta, se la prende con noi parlamentari, gli unici non invitati ai tavoli decisori. Il Parlamento è nato per prendere decisioni politiche che poi sono sottoposte alla fine al vaglio degli elettori: è il luogo quindi deposto per parlarne e poi vedremo”.

L'ultima legge di bilancio sulle imposte attive differite (Dta) prevede già un passaggio parlamentare…
“Sì, ma se ne deve parlare veramente. E non, come accade spesso, con una semplice comunicazione o adozioni di vaghe risoluzioni”.

@andreadeugeni