Economia

Nomine, il governo vorrebbe fare piazza pulita ma non può: ecco perché

di Marco Scotti

Come dimostra la vicenda delle Agenzie Fiscali, il taglio netto con il passato non è così facile come si pensava. Occhi puntati anche sulla comunicazione

L’anno prossimo, infatti, sarà importante sia per quanto riguarda la politica, sia per quello che concerne le nomine. Ci saranno le elezioni europee e se dovessero ricalcare lo schema delle ultime due tornate – entrambe chiuse con il partito più “popolare” oltre il 40% - si potrebbe assistere a un ribaltone. Fratelli d’Italia diventerebbe ancora più “pesante” e potrebbe perfino fare a meno degli alleati scontenti, per chiedere un aiuto al Terzo Polo di Renzi e Calenda. Fantapolitica? Si vedrà. Tra l’altro, con la scadenza della Commissione Ue si dovrà scegliere un nuovo Commissario italiano. Chi? C’è chi fa il nome di Raffaele Fitto, voce ascoltatissima di Fratelli d’Italia in Europa.

Il 2024 sarà anche l’anno in cui si dovranno rinnovare i vertici di Cassa Depositi e Prestiti. Dario Scannapieco, che pure ha lavorato con Giulio Tremonti, Domenico Siniscalco e Mario Draghi al momento non sembra molto sicuro del suo rinnovo. Al suo posto potrebbe arrivare proprio Matteo del Fante che in Via Goito è stato direttore generale prima di iniziare la sua carriera da amministratore delegato delle società partecipate. Ci saranno anche da rinnovare i vertici della Banca Europea per gli Investimenti. Poltrone pesanti che potrebbero essere dati come “compensazione” agli sconfitti di questa prima tornata di nomine targate centro-destra.

Il rebus comunicazione