Non solo Deutsche Bank. Occhio a Lisbona. Col downgrade rischio sistemico Ue
Negli ultimi 15 giorni il caso Deutsche Bank ha scosso il sistema bancario europeo, ma è in Portogallo che covano nuove potenziali crisi
Dbrs è la sola tra le quattro grandi agenzie di rating mondiali ad assegnare tuttora tale rating al Portogallo, se venisse abbassato i titoli di Lisbona non potrebbero più essere acquisiti sul mercato dalla Bce e questo metterebbe a rischio la prevista iniezione di 2,7 miliardi di euro in Caixa Geral de Depositos (che è un istituto pubblico e può ricevere aiuti di stato senza violare le norme sul “bail in”). Se l’operazione saltasse è facile prevedere che anche attorno a Banco Comercial Portugues le acque tornerebbero ad agitarsi, tanto più nel caso di ulteriori shock esogeni legati, ad esempio, alla Brexit e al suo possibile impatto negativo sulla crescita (che Barclays prevede crescerà quest’anno solo dell’1% contro il +1,5% segnato nel 2015).
Alla fine il problema è sempre lo stesso: banche poco redditizie e una crescita poco più che anemica stanno continuando a minare la fiducia dei mercati finanziari europei. Per questo, almeno per il momento, le banche di paesi “periferici” come Portogallo, Spagna e Italia, possono rappresentare delle interessanti occasioni di trading ma non sembrano poter costituire posizioni da inserire stabilmente in portafoglio, specialmente nel caso dei bond emessi da tali istituti. A meno di non aver un elevato appetito per il rischio.
Luca Spoldi