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ANBI: al via la prima giornata dell'Assemblea Nazionale 2024

ANBI, prima giornata dell'Assemblea Nazionale 2024: la priorità è la messa in sicurezza dei territori

Presso il TH Roma – Carpegna Palace Hotel, ha preso il via l'Assemblea Nazionale di ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue). L'evento, di due giorni, è dedicato a temi cruciali quali il cambiamento climatico, la gestione delle risorse idriche, e la creazione e gestione degli invasi. Intitolata "Quali Scelte Dopo il PNRR - La Rete dei Consorzi di Bonifica, Valore Strategico per il Paese", l'Assemblea riunisce esperti, rappresentanti istituzionali e operatori del settore per discutere le sfide ambientali e le soluzioni innovative necessarie per affrontarle.

Negli ultimi quattro decenni, l'Italia ha subito danni per oltre 111 miliardi di euro a causa dei cambiamenti climatici. Questa cifra rappresenta circa il 30% dei danni alle imprese provocati da eventi climatici estremi nell'Unione Europea, evidenziando la vulnerabilità del Paese. Con un'impresa su quattro situata in aree a rischio di frane o alluvioni, la resilienza delle infrastrutture aziendali italiane è messa duramente alla prova. Particolarmente colpita è l'agricoltura, con l'85% delle colture che necessitano di irrigazione e danni stimati in 20 miliardi di euro tra il 2022 e il 2024 dovuti a siccità ed eventi alluvionali.

L'Assemblea Nazionale ANBI ha evidenziato l'urgenza di superare soluzioni temporanee e promuovere un approccio sostenibile e integrato per affrontare i cambiamenti climatici, che "non possono essere eliminati, ma possono essere mitigati", ha dichiarato Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, durante l'assemblea. Il Mediterraneo, identificato come un epicentro di cambiamenti climatici severi, richiede strategie mirate per mitigare i danni e preservare la biodiversità e la sicurezza economica delle regioni costiere.

La rete dei consorzi di bonifica emerge come un'infrastruttura strategica fondamentale per la manutenzione e la gestione del territorio italiano. La costruzione di 10.000 invasi entro il 2030, con 400 già operativi, rappresenta una delle principali iniziative per garantire la sicurezza idrica e la sostenibilità ambientale. Questi invasi multifunzionali, progettati in terra per favorire la ricarica delle falde acquifere e prevenire l'infiltrazione salina, sono anche destinati a produrre energia idroelettrica, riducendo i costi energetici e aumentando la competitività economica.

Un'attenzione particolare è stata rivolta alla crisi idrica che affligge il Sud Italia, una regione che soffre di una gestione inefficace delle risorse idriche. Nonostante i finanziamenti ottenuti, la capacità di pianificazione e programmazione resta un punto critico. La crisi idrica non solo minaccia l'agricoltura, ma rappresenta un pericolo per la coesione sociale ed economica del Paese, accentuando i conflitti tra i diversi attori interessati all'uso dell'acqua, come le comunità locali, l'industria agricola e il settore energetico.

L'Assemblea ha discusso l'importanza cruciale degli invasi per sostenere la produzione agroalimentare italiana. Questi bacini non solo permettono lo stoccaggio dell'acqua, ma, una volta trattata, possono fornire acqua potabile, garantendo la continuità e la sostenibilità della produzione agricola. Questo approccio integrato non solo preserva l'ambiente, ma supporta anche l'economia rurale e garantisce la sicurezza alimentare. La necessità di un'azione tempestiva per prevenire e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici è stata ribadita con forza. L'Italia, che ha storicamente speso dieci volte di più per risarcire i danni da alluvioni, frane e siccità rispetto alla prevenzione, deve riorientare le sue politiche verso un approccio preventivo e adattivo.

Davanti a una platea composta dai rappresentanti dei circa 150 Consorzi di bonifica ed irrigazione operanti in tutta Italia, l'Assemblea ha visto la partecipazione, in videocollegamento del Vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, che ha dichiarato: "Entro l’inizio di luglio conto che sia operativo un primo stralcio di 946 milioni per 73 progetti ricompresi nel Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza del Settore Idrico (P.N.I.I.S.S.I.), che prevede quasi 13 miliardi di investimento per 418 progetti sulle 560 domande presentate". La presenza di rappresentanti del Governo, Parlamento, Unione Europea, Regioni e Comuni, insieme a esperti di fama internazionale, conferisce all'evento una rilevanza straordinaria.

Intervenendo all'Assemblea ANBI, il Generale Francesco Paolo Figliuolo ha annunciato che sono pronti 2,2 miliardi di euro per oltre 1.000 interventi urgenti nelle aree colpite dalle alluvioni in Emilia-Romagna e Toscana. Ha sottolineato la necessità di ricostruire in zone più sicure, evidenziando la difficoltà di stimare i danni definitivi. Figliuolo ha illustrato un piano che prevede 550 interventi immediati con 1,65 miliardi già disponibili, oltre a 500 ulteriori interventi per un totale di 2,2 miliardi. L'obiettivo è prevenire future calamità e adattarsi alla crisi climatica, preservando coltivazioni e insediamenti abitativi attraverso il lavoro dei consorzi di bonifica.

L'assemblea nazionale ANBI rappresenta un passo significativo verso la costruzione di un futuro sostenibile per l'Italia. La gestione delle risorse idriche, la lotta ai cambiamenti climatici e la protezione del patrimonio agroalimentare italiano sono temi chiave che richiedono una visione strategica e un impegno collettivo. Il convegno proseguirà domani, approfondendo ulteriormente le soluzioni e le strategie necessarie per affrontare queste sfide cruciali, con l'obiettivo di costruire un paese resiliente e sostenibile per le generazioni future.

L'intervista di affaritaliani.it a Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI

 

A margine della prima giornata dell'Assemblea Nazionale, Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, ai microfoni di affaritaliani.it, ha commentato: "Questa assemblea vuole rimettere al centro del Paese politiche di programmazione e pianificazione necessarie per avere una visione chiara dello scenario italiano rispetto ai cambiamenti climatici. Abbiamo bisogno di trattenere l'acqua piovana, creando condizioni di maggiore sicurezza sul nostro territorio, sfruttando le competenze che i consorzi di bonifica hanno dimostrato. Accogliamo con favore la programmazione del governo, sperando che nei prossimi mesi si implementi ulteriormente questo piano con un vero piano invasi. Questo ci permetterà di produrre energia elettrica e di fornire più acqua alla nostra agricoltura, al turismo e a tutto il territorio, rendendolo bello come deve essere per noi e per le nuove generazioni".

"Ci auspichiamo un piano di messa in sicurezza che preveda l'ammodernamento delle reti, l'adozione di nuove tecnologie e innovazioni per aumentare la resilienza delle risorse idriche. Ma soprattutto, desideriamo un piano invasi che tenga in considerazione le sfide di sostenibilità ambientale, dalla produzione di energia elettrica alla produzione di cibo e alla tutela dell'ambiente. Questo è l'obiettivo importante che ci siamo prefissati e che speriamo il Paese comprenda: questa è la strada per garantire un futuro prospero alle prossime generazioni", ha concluso Vincenzi.

L'intervista di affaritaliani.it a Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI

 

"Questi invasi, una volta realizzati, risponderebbero immediatamente alla crisi attuale. Abbiamo troppa acqua al nord, non solo in Piemonte: i grandi laghi sono pieni d'acqua, mentre al sud assistiamo al dramma di imprenditori agricoli che devono portare i loro animali al macello perché non hanno acqua da bere e foraggio per mangiare. Vediamo il grano che non germina e il rischio di una desertificazione imprenditoriale. Per risolvere ciò, bisogna immagazzinare l'acqua quando è in eccesso e utilizzarla quando è scarsa. Il piano che ANBI e Coldiretti hanno messo a disposizione va esattamente in questa direzione: 10.000 invasi in grado di ricaricare la falda, in quanto non impermeabilizzati e quindi in terra, invasi in grado di produrre energia da pompaggi, energia idroelettrica che riduce i consumi dei consorzi, aumenta il reddito delle imprese agricole e la competitività dei prodotti sul mercato globale. Si tratta di una serie di virtuosità che vogliamo realizzare e possiamo farlo. Di questi 10.000 invasi, 400 sono già pronti: è una visione concreta che offriamo al Paese", ha commentato Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, ai microfoni di affaritaliani.it.

Gargano ha concluso: "Coprire gli invasi rappresenta un'altra fonte di energia che immaginiamo di proporre. Immaginiamo che il 30% della superficie possa essere coperto da pannelli fotovoltaici galleggianti, che non consumano suolo ma producono energia rinnovabile. Anche loro hanno lo stesso obiettivo: abbattere i costi, aumentare i redditi e migliorare la competitività".





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