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Banca Ifis: l'Economia italiana della Bellezza vale circa 500 miliardi di euro
Nel 2022, le imprese attive nel campo della Bellezza hanno rappresentato il 56% della crescita del Pil nazionale
La crescita del valore prodotto rispetto al 2019 (+37 miliardi di euro) è stata generata per il 47% dalle imprese purpose-driven, per il 29% dal turismo culturale e naturalistico e per il 24% dalle imprese design-driven. A livello di settori, sono 8 quelli che hanno contribuito alla crescita del Pil della Bellezza rispetto al 2019: Agroalimentare (13 miliardi di euro) e Turismo (11 miliardi di euro) sono quelli che hanno registrato l’aumento maggiore, ma bene hanno fatto anche Tecnologia, Cosmetica, Sistema Casa, Ambiente, Orologeria e Gioielleria e Automotive, grazie al forte sviluppo dell’approccio purpose-driven.
Per l’edizione 2023 del Market Watch “Economia della Bellezza”, l’Ufficio Studi di Banca Ifis ha scelto di dedicare un focus particolare a quanto l’eccellenza della manifattura Made in Italy tragga origine dal lavoro dei Maestri d’Arte. La principale evidenza è che il “saper fare” artigiano contribuisce ancora al 54% del fatturato della manifattura italiana. In quasi 9 casi su 10, le imprese della manifattura considerano l’artigianalità non sostituibile da macchinari. In un business sempre più globale, in cui i mercati internazionali richiedono un posizionamento differenziante, rappresentare la qualità e l’unicità del prodotto italiano è una delle sfide alle quali è chiamata la manifattura del nostro Paese. Secondo le rilevanze del Market Watch, per le imprese manifatturiere italiane il valore aggiunto del lavoro artigianale ricopre un ruolo rilevante nella produzione, sia in fase di progettazione sia di realizzazione.
Per il 53% delle aziende intervistate, l’artigianalità non rappresenta una semplice ricerca del lusso, ma uno strumento concreto per dar forma alle idee, da mettere in campo nella fase di prototipazione. In tal senso, il saper fare viene identificato da 8 imprese su 10 come fattore distintivo di competitività sul mercato poiché consente di rispondere efficacemente ai nuovi trend e alle nuove mode, come indicato da ben il 91% degli imprenditori della manifattura. In quest’ottica, gli artigiani si configurano come figure capaci di dare unicità al prodotto, integrando l’interpretazione in chiave contemporanea con l’attribuzione di un valore nel segno della tradizione, dell’innovazione e della sostenibilità. Questa modalità che deriva dall’ibridazione tra artigianalità e manifattura rappresenta il vero e proprio modello italiano di produzione del Made in Italy.