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Coronavirus, Centemero: “Mastercard, pagamenti verso un futuro fully digital”
Contenimento, stabilizzazione, normalizzazione, crescita: Mastercard approda al New Normal dopo l’accelerazione del passaggio da contante a pagamenti digitali
Mastercard, Coronavirus e pagamenti digitali: le nuove abitudini degli italiani.
"Il digitale ha mitigato le conseguenze sociali ed economiche di questa crisi e ha messo in atto alcuni cambiamenti che avrebbero richiesto anni ed anni. È proprio questa l’eredità preziosa che ci è stata lasciata in dote", ha dichiarato Michele Centemero, Country Manager Italia di Mastercard.
La pandemia da Coronavirus ha impattato anche sul mercato dei pagamenti ma l'accelerazione digitale ha convogliato l’attenzione del settore verso abitudini di acquisto e di pagamento in evoluzione: a causa del lockdown, infatti, abbiamo assistito a un’accelerazione del passaggio dal contante al digitale.
Attraverso l'esempio di Mastercard, Michele Centemero ha narrato ad Affaritaliani.it l'incontro/scontro tra COVID-19 e industry di riferimento, i nuovi trend e il futuro del contante nelle varie fasi dell'emergenza.
Come avete affrontato l’emergenza e la ripresa?
La pandemia di Coronavirus (COVID-19) rappresenta una situazione globale senza precedenti. Durante i mesi più forti della crisi, abbiamo seguito attentamente la situazione per essere sicuri di seguire tutti gli step necessari per proteggere i nostri dipendenti e continuare ad erogare i nostri servizi ai consumatori. Nel frattempo, le nostre operazioni hanno continuato normalmente, supportate da una solida infrastruttura centrale che ci aiuta a garantire la continuità del business. Abbiamo inoltre lavorato con i nostri provider di terze parti per garantire anche i loro piani di business continuity.
Inoltre, sia durante la fase più acuta della crisi che in questo periodo, abbiamo sviluppato e seguito un piano che ha aiutato l'intera azienda a navigare l'evoluzione della crisi attraverso quattro fasi distintive: contenimento, stabilizzazione, normalizzazione e crescita. Queste fasi hanno seguito l’evolversi della situazione, implementando le misure di contenimento promulgate dal Governo, e osservando la situazione socio-economica del Paese, analizzando i volumi di spesa, le necessità e le abitudini dei cittadini e i trend della ripartenza.
All’interno di una fase come quella che stiamo vivendo che sembra riconducibile ad un primo tentativo di “normalizzazione”, ci impegniamo ogni giorno per garantire a cittadini, consumatori e partner di poter arrivare presto all’ultima fase, quella della crescita, con livelli di spending pre-Covid e una “tranquillità sanitaria” determinata dalla presenza di un vaccino testato ed efficace.
Qual è l’attuale situazione dei pagamenti digitali in Italia? Il Coronavirus si è rivelato un “agente acceleratore”?
In un contesto di grande difficoltà, come quello creato dal Coronavirus, abbiamo ‘riscoperto’ il valore e l’importanza della tecnologia nelle nostre vite, soprattutto per ciò che riguarda le nostre abitudini di acquisto. A causa del lockdown abbiamo, infatti, assistito a un’accelerazione del passaggio dal contante ai pagamenti digitali, tanto che, secondo quanto abbiamo osservato attraverso ricerche dedicate, effettuate in collaborazione con Astra Ricerche, come “Paying digital, living digital. Evoluzione dello stile di vita degli italiani prima e dopo il Covid-19”, in questi mesi, un italiano su due li ha preferii a banconote e monetine. Tra i metodi di pagamento che hanno riscosso più successo tra gli italiani troviamo le carte contactless, in quanto in grado di assicurare un’ottimizzazione dei tempi e la tutela dell’igiene e della salute personale.
È ampiamente riconosciuto che il digitale non solo ha permesso di mitigare le conseguenze sociali ed economiche di questa crisi, ma ha anche messo in atto alcuni cambiamenti che altrimenti avrebbero richiesto anni ed anni. Ed è proprio questa l’eredità preziosa che questa crisi ci lascia in dote e che dovremmo coltivare al fine di consolidare il processo di trasformazione digitale sperimentato in questi mesi.
Come sono cambiate le abitudini degli italiani?
Già prima del lockdown, gli strumenti digitali erano molto diffusi ma, a causa dell’isolamento forzato in casa, hanno acquisito sempre maggiore importanza per gli italiani. Non solo per acquistare beni di prima necessità, ma anche per intrattenersi, lavorare e interagire con gli altri, dando così continuità alle nostre vite. Ad uno sguardo d’insieme, la tecnologia ci ha quindi permesso di reagire con successo alla pandemia da Covid-19, ossia reinventando le proprie abitudini e sperimentando nuovi modelli di business in grado di porre le basi per la ripresa economica e sociale dell’Italia.
Cosa vi aspettate dal New Normal? Qual è il futuro del contante?
L’Italia ha già intrapreso una transizione verso una nuova normalità, seppur in un contesto che si prospetta profondamente mutato rispetto al passato. Tuttavia, ciò che abbiamo fatto nostro durante questi difficili mesi ci accompagnerà anche nel futuro. È il caso, ad esempio, dell’accelerazione del passaggio dal contante ai pagamenti digitali. Non a caso stupisce positivamente che un italiano su quattro, per la prima volta nella sua vita, dichiari di voler abbandonare per sempre banconote e monetine.
Uno dei trend principali che abbiamo inoltre osservato è quello relativo agli acquisti online, dove abbiamo osservato che sempre più consumatori che prima non avevano mai utilizzato le carte online, lo hanno fatto. Il numero di carte utilizzate solo nel mese di aprile ha registrato un incremento di circa l’8% rispetto al mese di dicembre, che è di solito considerato un mese molto importante per via della corsa allo shopping natalizio.
Inoltre, un altro importante trend è stato rappresentato dall’utilizzo della tecnologia contactless. Per via dell’emergenza, quello che era già un dato in crescita dei pagamenti elettronici negli ultimi due anni, si è stabilizzato in settori come quello della grande distribuzione sui livelli più alti fino a toccare anche in alcuni casi un incremento di 20 punti percentuali, che sono stati di fatto sottratti ai pagamenti in contanti.
Il contactless, inoltre, ha avuto anche la funzione fondamentale di aiutare le piccole e medie imprese in questo periodo di difficoltà, soprattutto nel campo dei negozi di alimentari. I piccoli esercenti, grazie all’utilizzo di questa tecnologia e delle soluzioni di immediata adozione e agili, messe a disposizione da Mastercard e dai suoi partner, sono stati in grado di portare avanti in sicurezza le loro attività, continuando a ricevere pagamenti con carte e dispositivi NFC abilitati e offrendo ai consumatori una tecnologia semplice e sicura per poter pagare ed essere pagati, durante l’emergenza e nel new normal.
Quello che ci aspettiamo è un futuro sempre più roseo per gli strumenti di pagamento digitali. Ciò getta quindi nuova luce sul retaggio culturale di un’Italia storicamente affezionata al contante, mostrando come in realtà il nostro Paese sia aperto e pronto ad un passaggio verso la digitalizzazione.
Quali metodi di pagamento innovativi rimangono ancora nell’ombra?
Nonostante gli italiani si dichiarino aperti e favorevoli all’innovazione tecnologica, la conoscenza degli strumenti di pagamento varia a seconda di numerose variabili. Alcune modalità di pagamento innovative sono ancora poco conosciute nel nostro Paese. Nel dettaglio, i pagamenti con dispositivi indossabili, i wearable, e i sistemi di pagamento basati sulla biometria sono ancora poco conosciuti dai consumatori. Emerge quindi chiaramente la necessità di promuovere l’educazione ai più recenti strumenti di pagamento con l’obiettivo di cogliere le nuove opportunità legate al digitale che promettono di facilitare e migliorare sempre più la nostra quotidianità.
Qual è il rapporto tra italiani e dati sensibili?
Il tema della riservatezza dei dati caratterizza profondamente il rapporto degli italiani con la tecnologia. Sempre secondo le nostre recenti ricerche, ci sono infatti dati sensibili che siamo più disposti a comunicare a terzi – al primo posto troviamo data di nascita (64,5%) e sesso (63,3%). Tuttavia, bisogna segnalare come l’accesso alla geo-localizzazione abbia registrato un aumento interessante negli ultimi mesi (+4,5%) molto probabilmente dettato dall’esperienza Coronavirus. Infine, la nostra propensione varia anche a seconda dell’ente che li richiede. Ed è proprio la banca l’ente a cui la maggioranza dei nostri connazionali riconoscono la fiducia in fatto di riservatezza dei propri dati personali. Il 54,5% degli intervistati si dichiara infatti disposto a fornire i dati personali al proprio istituto di credito in cambio di benefici da applicazioni/siti web e servizi personalizzati, percentuale che sale al 66% nella fascia di età tra i 55 e 65 anni.
Quali sono stati, in generale, gli effetti sull’industry di riferimento?
La pandemia da Coronavirus ha senza dubbio avuto un impatto diretto sul mercato dei pagamenti. Si pensi, ad esempio, all’invito da parte dei governi mondiali ad utilizzare sistemi di pagamento elettronici a discapito del contante per motivi di tutela della propria salute e di quella della collettività, inducendo parallelamente una crescita esponenziale dell’e-commerce. Tuttavia, questa accelerazione digitale ha convogliato l’attenzione del settore al tema della cybersecurity in quanto è fondamentale, tramite l’utilizzo di stringenti regole tecniche, tutelare l’utente da frodi e accessi non autorizzati a conti disponibili online.
Italiani e solidarietà, che effetti ha avuto il Coronavirus?
Il difficile momento che stiamo vivendo ha senza dubbio risvegliato negli italiani lo spirito di solidarietà e di aiuto nei confronti del prossimo e di coloro che versano in situazioni di difficoltà o emergenza, contribuendo anche nel piccolo, in base alle proprie possibilità, e nello stesso tempo gli strumenti digitali gli hanno consentito di poter donare immediatamente o di iniziare, quando non lo avevano mai fatto.
Come Mastercard, se da un lato abbiamo supportato progetti globali come quello in collaborazione con The Bill and Melinda Gates Foundation e con The Wellcome Trust destinando fino a 125 milioni di dollari per supportare la ricerca di un vaccino per il COVID19, dall’altra abbiamo lavorato a iniziative locali dove la chiave principale sono state le esperienze digitali e le nuove tecnologie.
Durante il lockdown, Mastercard ha tra le altre iniziative, arricchito la propria piattaforma Priceless.com, dedicata ai titolari di carte Mastercard, con nuove esperienze digitali con ospiti italiani ed internazionali, in cui i consumatori hanno anche la possibilità di contribuire con donazioni libere a progetti solidali. In particolare, tutte le esperienze digitali italiane hanno consentito ai partecipanti di fare donazioni e sostenere così il progetto di solidarietà “Vorrei ma non posso”, promosso da Caritas Roma, a sostegno delle persone senza fissa dimora durante la crisi di COVID-19. Le donazioni effettuate dai consumatori per tutte le esperienze digitali, sono state raddoppiate da Mastercard.