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Europ Assistance: il 70% delle donne ritiene le misure di sicurezza inefficaci
Il 59% delle donne dichiara di aver subìto almeno un episodio di violenza (soprattutto tra i 18 e i 34 anni) ma solo il 19% ha denunciato alle forze dell'ordine
Europ Assistance Italia e BVA Doxa, Sicurezza femminile: il 70% delle donne ritiene inadeguate le attuali misure di protezione
Proteggere la sicurezza delle donne per raggiungere la parità di genere e garantire prosperità, equità e benessere sociale. Ancora troppo spesso, però, le donne si trovano ad affrontare episodi che ne minacciano la sicurezza personale, come violenze, aggressioni, molestie fisiche e psicologiche, alle quali è urgente rispondere mettendo in campo azioni concrete, tangibili e immediate.
Ma quanto è rilevante per le donne italiane il tema della sicurezza personale? Quanto si sentono protette e tutelate? E come il timore per la propria incolumità incide sugli altri aspetti della loro vita quotidiana? A rivelarlo, una recente ricerca condotta da Europ Assistance Italia in collaborazione con BVA Doxa sul tema della sicurezza femminile.
Il 73% delle donne intervistate ritiene il tema della sicurezza estremamente importante a livello sociale, ma ancor di più a livello personale (79%), con un’attenzione particolarmente elevata nella fascia di età più matura (55-64 anni). Circa il 70% del campione considera inefficaci le misure di protezione e sicurezza attualmente in vigore, con pene inadeguate soprattutto nei casi di violenza. Oltre la metà delle donne intervistate (59%) ritiene che il grado di emancipazione e di parità di genere raggiunto non abbia ridotto i rischi e per il 52% l’intervento delle forze dell’ordine risulta molto spesso non all’altezza.
Elevata è la perplessità anche per quanto riguarda i programmi scolastici con il 48% del campione che lamenta la carenza di percorsi educativi di sensibilizzazione sul tema. Per il 42% le istituzioni non hanno aumentato gli sforzi per promuovere la tutela della sicurezza delle donne e per il 40% la coscienza collettiva non ha ancora raggiunto un buon livello di diffusione.
In generale, la fiducia nelle istituzioni è estremamente contenuta, raggiungendo livelli medi appena sufficienti soltanto per i centri anti-violenza o di assistenza sociale e per i consultori. Largamente insufficiente, invece, il livello di fiducia riposto nel sistema giudiziario e nelle istituzioni (ritenuto scarso o scarsissimo rispettivamente dal 56% e 61% del campione). Nella percezione delle donne italiane, nessun altro soggetto, fatta eccezione per le Associazioni di volontariato, può assumere un ruolo rilevante nella tutela della loro sicurezza.
Il 35% delle donne intervistate non si sente sufficientemente sicura e protetta nel proprio contesto quotidiano, mentre il 14% si ritiene addirittura preoccupata per la propria sicurezza personale. Un senso di insicurezza e preoccupazione che tende a crescere tra le residenti in centri di grandi dimensioni, disoccupate e single. Le situazioni che fanno temere maggiormente le donne per la loro incolumità sono le aree urbane ritenute poco sicure, come stazioni ferroviarie o zone periferiche (75%, con valori sopra la media fra le donne di età superiore ai 55 anni), e i contesti notturni (61% di cui oltre il 70% di età superiore ai 55 anni e che vive in grandi centri urbani). Il 38% (di cui il 46% in grandi centri urbani) non si sente tranquilla sui mezzi pubblici, mentre circa 1/3 del campione (32%, di cui il 40% di età pari o superiore ai 55 anni) manifesta timori legati ai social network.
Per il 40% delle donne intervistate, le preoccupazioni per la propria sicurezza personale condizionano molto l’intera sfera della vita quotidiana, con valori superiori alla media per le giovani donne di età compresa fra i 18 e i 24 anni (57%), residenti in centri di grandi dimensioni (46%) e disoccupate (49%). L’episodio che spaventa di più è subire una rapina o uno scippo (68%, soprattutto fra le 25-34enni che vivono nei grandi centri urbani), seguito da molestie o violenze sessuali (53% con punte del 70% fra le 25- 34enni, conviventi e disoccupate), aggressioni fisiche (51%, di cui 58% fra le 25-34enni) e violenze psicologiche o verbali, minacce e insulti (51%). Abbastanza temuti anche gli episodi di stalking o di attenzioni troppo insistenti (43%). Decisamente meno avvertito il timore di subire violenza domestica (16%).
Alla domanda se fossero a conoscenza di misure preventive da attuare per aumentare il livello di sicurezza, oltre il 40% del campione non è stato in grado di rispondere. Per tutelarsi dal rischio di violenza, la maggior parte delle donne evita di frequentare zone considerate pericolose (71%), di interagire con persone sconosciute (57%), di uscire da sola di notte (55%) e di utilizzare i mezzi pubblici la notte (49%). Il 45% presta attenzione alle proprie attività social e online e preferisce telefonare ad amici e familiari in situazioni in cui non si sente sicura; il 44% è solita comunicare ad amici e familiari i luoghi e le persone con cui si trova.
Ben il 59% delle donne intervistate dichiara di aver subìto almeno un episodio di violenza, in particolare fra le giovani di età compresa fra i 18 e i 34 anni. Nello specifico, il 26% è stata vittima di violenze di tipo psicologico o verbale, come minacce o insulti, il 20% di stalking e il 17% di molestie o violenze sessuali. L’80% delle donne vittima di un qualsiasi episodio di violenza ha reagito in maniera attiva, chiedendo aiuto ad amici o familiari. Solo 1/5 del campione (19%) ha sporto denuncia alle forze dell’ordine.