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Frega, "Pubblico e privato insieme per un nuovo ecosistema della salute"

Il Presidente di Novartis: “Il Pnrr un'occasione unica per innovare la sanità”

Pubblico e privato devono camminare insieme per creare un nuovo ecosistema della salute. La pandemia sta portando tutti i paesi a riflettere su nuovi modelli di sanità e di medicina territoriale. Questo deve comprendere anche le aziende. Il Pnrr può essere un’occasione unica di ripensamento, rilancio e investimento ma non si deve perdere tempo”. Così Pasquale Frega, Country President di Novartis Italia. Frega, in un incontro con alcuni giornalisti, ha sottolineato il ruolo fondamentale che un’azienda come Novartis può giocare in questa nuova fase storica. “L’ industria farmaceutica è chiamata a un’ulteriore sforzo per nuovi modelli di cura. La ricerca è fondamentale. Novartis investe il 20% del suo bilancio in ricerca e sviluppo, crediamo fortemente nel percorso che ci porterà a nuove cure e nuove terapie. Quelle del futuro sono senz’altro le terapie cellulari, le terapie geniche, la medicina nucleare. Oltre alla ricerca deve esserci un impegno anche per una corretta informazione al pubblico. Viviamo in una fase in cui il pensiero anti-scientifico (se non del tutto a-scientifico) trova spazio. Per questo informare è importantissimo e da questo punto di vista siamo molto orgogliosi di aver partecipato al progetto del Museo Digitale della Medicina, in cui crediamo molto”.

"Serve un cambio di passo"

Frega si è poi soffermato su alcune problematiche specifiche legate agli investimenti previsti dal Pnrr.

“Ci sono 22 miliardi destinati a piani di sviluppo direttamente legati alla salute e altri 90 per le Regioni. Qui la partita da giocare sta in una maggiore collaborazione tra pubblico e privato. Anche noi, al nostro interno, stiamo cambiando il nostro modello organizzativo per essere più capillari sul territorio. La ‘medicina di popolazione’ è il futuro, la medicina di territorio. E qui le aziende possono davvero diventare dei partner fondamentali. Il modello ‘ospedalocentrico’ va superato. La pandemia ha causato gravi danni a migliaia di persone affette da tante patologie, molti sono rimasti indietro, la prevenzione è saltata. E qui vediamo le difficoltà di un sistema sanitario che, per fare un esempio, in un anno ha speso solo 45 milioni sui 500 destinati dal Governo per l’abbattimento delle liste d’attesa. Serve un sistema più snello con dei meccanismi decisionali più agili. Serve un cambio di passo e va fatto in fretta.