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Gruppo Fileni: dal 2020 impianti produttivi carbon neutral
L’impegno per la salvaguardia del pianeta del leader italiano di carni avicole bio
Il Gruppo agro-alimentare marchigiano nell’ultimo anno è diventato “Società Benefit” ed ha pubblicato il Manifesto di Sostenibilità “Scegliamo di difendere il futuro”. Il Biologico per Fileni è un’assunzione di responsabilità verso il consumatore, ma anche una scelta di ritorno economico. Dal 2020 la carbon neutrality è una realtà in tutti gli impianti produttivi e negli allevamenti.
La storia di Fileni è quella di un’azienda food italiana, a conduzione familiare, che nasce da una scelta pioneristica di sostenibilità: quella del fondatore, Giovanni Fileni e divenuta oggi primo produttore italiano ed europeo di carni avicole da allevamento biologico e il terzo player nel settore avicunicolo nazionale.
Ad Affari Massimo Fileni, che assieme alla sorella Roberta è Vice-Presidente del Gruppo, ha raccontato l’approccio del Gruppo.
La sostenibilità, cosa significa per il suo Gruppo?
“L’anno 2021 ha rappresentato un momento di consapevolezza, che ha dimostrato quanto il DNA di Fileni sia impregnato di sostenibilità. Abbiamo modificato la nostra forma giuridica, diventando Società Benefit. La sostenibilità è infatti il valore imprescindibile che guida le nostre scelte di business nel breve e nel lungo per una crescita economica consapevole e nell’interesse della società e, in particolare, delle future generazioni.
Con il Progetto Arca per la rigenerazione dei suoli e coltivazioni bio-conservative tuteliamo la terra che coltiviamo e la rendiamo più fertile di come l’abbiamo trovata; alleviamo e coltiviamo in modo biologico da oltre vent’anni, adottando un sistema circolare che garantisce controllo e qualità e ci permette di proteggere l’ambiente e le persone; ci approvvigioniamo responsabilmente con energia pulita e ci impegniamo a compensare le nostre emissioni di CO2; valorizziamo il territorio e le nostre eccellenze regionali con filiere integrate e innovative; tuteliamo i lavoratori grazie a un ambiente inclusivo, multiculturale e attento alle necessità delle persone; contribuiamo alla formazione dei giovani, collaborando con Università, centri di ricerca e investiamo nei talenti attraverso la fondazione Marco Fileni”.
E questo approccio vi premia anche dal punto di vista economico?
“I dati economico-finanziari riportati nel bilancio di sostenibilità certificano l’eccellente stato di salute di cui gode il nostro Gruppo : 1852 dipendenti, un fatturato di filiera pari a 450 milioni di Euro, 7 stabilimenti produttivi, 300 allevamenti e investimenti per 100 milioni di Euro programmati nei prossimi 5 anni. Numeri eloquenti. Con i marchi Fileni, Fileni BIO, Sempre Domenica e Club dei Galli, siamo presenti in maniera capillare nei canali GDO, Normal Trade e Ho.re.ca. Leader in Italia del settore alimentare in campo con un percorso di sostenibilità che inizia con l’eccellenza di prodotto e punta dritto al rispetto dell’ecosistema. Tutte le emissioni generate nel 2020 dagli impianti del Gruppo sono state compensate attraverso l’acquisto di certificati di compensazione, riferiti ad attività di riforestazione e installazione di impianti eolici. Inoltre, grazie all’acquisto di energia elettrica con garanzie di origine, per tutti gli stabilimenti produttivi e gli allevamenti, si è evitata l’emissione in atmosfera di 15.812 tonnellate di CO2. Grazie a queste due attività gli stabilimenti del Gruppo sono considerati Carbon Neutral”.
Il concetto di carbon neutrality, è sinonimo di zero-impatto climatico. La carbon neutrality viene raggiunta tramite riduzioni nelle emissioni di CO2 combinate con l’utilizzo estensivo di energie rinnovabili. L’attenzione al benessere animale si traduce in alimentazione curata in ogni minimo dettaglio e utilizzo di strutture modello per l’aerazione e l’illuminazione. Inoltre, tutta la linea Fileni BIO è confezionata in Ecovassoio, un packaging sostenibile capace di abbattere del 90% l’utilizzo della plastica in favore della carta.
Che significato ha il vostro “Manifesto di sostenibilità”?
“Testimonia e rafforza l’impegno del gruppo a favore dell’ambiente, del lavoro, del territorio, delle persone e degli animali. Abbandoniamo l’egoismo, affrontiamo le responsabilità. Rimandare è un errore, delegare non basta, scegliamo di agire. Agiamo per sostenere e difendere il diritto globale al benessere. Scegliamo di rigenerare la terra. Scegliamo di rispettare gli animali. Scegliamo di ripulire l’atmosfera. Scegliamo di promuovere il territorio. Scegliamo di valorizzare i lavoratori. Scegliamo di sviluppare la comunità. Scegliamo di proteggere le persone”.
E riguardo ai prodotti?
“La nostra visione è offrire ai consumatori molto più che un semplice hamburger o una fettina di manzo, la nostra mission è di far vivere una nuova esperienza a tavola tramite la riscoperta dei gusti autentici dei prodotti, che nascono dal rispetto del territorio e da ciò che esso può regalare. E tutto ciò è chiaramente coerente con l’importanza assegnata al benessere animale. I polli sono allevati a terra e alimentati con solo mangimi rigorosamente controllati e ospitati in strutture dotate di strumentazioni che consentono un costante monitoraggio dei parametri di benessere degli animali”.
Avete pure attenzione al packaging?
“Un perfetto esempio dell’innovazione sostenibile è riscontrabile nei due packaging ecocompatibili lanciati negli ultimi due anni. Da una parte, l’Ecovassoio Fileni Bio, capace di abbattere del 90% l’utilizzo della plastica in favore della carta, realizzato in cartoncino, ottenuto da foreste gestite in modo sostenibile secondo i parametri PEFC e certificato ATICELCA per la riciclabilità; dall’altra, il primo packaging completamente compostabile del settore, direttamente conferibile nella raccolta domestica dell’umido, composto da un vassoio e un film protettivo realizzato in bioplastica”.
Gli indicatori più significativi di un approccio alla circolarità e alla sostenibilità da parte di Fileni si ritrovano nelle performance ambientali.
Nel 2020 i consumi energetici totali del Gruppo Fileni si sono attestati a 482.279 GJ, in linea con il dato dell’anno precedente e l’andamento della produzione. Durante il 2020 è stato migliorato il sistema di monitoraggio dei consumi energetici nonché la possibilità di implementare azioni mirate di efficientamento. La principale fonte energetica utilizzata è il gas metano (335.014 GJ nel 2020), che alimenta tre cogeneratori ad alto rendimento, dotati di un sistema di recupero termico che permette di produrre acqua calda per l’utilizzo interno dei due stabilimenti.
Le emissioni di CO2 in atmosfera, riconducibili ai consumi energetici dei due stabilimenti produttivi di Cingoli e Castelplanio, sia dei mangimifici e degli allevamenti di proprietà del Gruppo, sono state di 21.196 tonnellate di CO2, in calo dell’ 8% rispetto al 2019. Tutte le emissioni generate nel 2020 dagli impianti del Gruppo sono state ri-equilibrate attraverso l’acquisto di certificati di compensazione, riferiti ad attività di riforestazione e installazione di impianti eolici.
“Lo sforzo di contribuire a realizzare un mondo climaticamente neutro, significa sostenere l’obiettivo dell'Unione europea impegnata in un'ambiziosa politica climatica di contenimento e azzeramento delle emissioni di CO2”.
Cosa significa essere marchigiani?
“Le Marche sono una regione che ha particolarmente sofferto le crisi che si sono succedute nel corso degli ultimi quindici anni, aggravate peraltro dagli eventi sismici, e dalla pandemia, ma che può dimostrare grande capacità di ripresa e resilienza, come si usa dire oggi. Nei prossimi anni, i marchigiani dovranno essere in grado di valorizzare i caratteri distintivi del proprio sistema produttivo, superando le criticità strutturali legate alla dimensione d’impresa, alla capacità d’innovazione, all’attrazione di manodopera qualificata, alla frammentazione territoriale tra costa ed entroterra e alla capacità di penetrazione sui mercati internazionali. In questa prospettiva, possiamo seguire il suggerimento di CDP, che in un recente rapporto ha individuato 5 eccellenze per le Marche da cui ripartire: cinque eccellenze legate sia alla tradizione, che a nicchie più innovative sulle quali far leva per disegnare un nuovo modello economico e produttivo: l’agricoltura biologica, l’economia circolare, il sistema della formazione, l’offerta turistica e il sistema manifatturiero distrettuale. E Fileni è pronta a dare il proprio contributo”.