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Mediobanca: la fotografia della GDO alimentare in Italia tra strategia e crescita

Romeo (Mediobanca): "Il settore sta rispondendo ai cambiamenti nelle abitudini di acquisto con investimenti in infrastrutture, tecnologie, capitale umano e sostenibilità"

di Caterina Nicau Castanho

Mediobanca: presentata la nuova edizione dell’Osservatorio sulla Distribuzione Organizzata a prevalenza alimentare, tra trend e strategie future

L’Area Studi Mediobanca ha presentato la nuova edizione dell’Osservatorio sulla Distribuzione Organizzata (DO) italiana e internazionale a prevalenza alimentare, un’analisi che aggrega i dati economico-finanziari di 124 aziende italiane e 31 grandi player internazionali nel periodo 2019-2024. Lo studio offre approfondimenti sui vari segmenti del settore, con particolare attenzione ai prodotti a marchio del distributore (MDD), alle tematiche ESG e alla governance.

L'evento di presentazione ha visto la partecipazione di figure di spicco della GDO italiana, suddivise in due tavole rotonde. Nella prima, intitolata Retail alla prova del futuro: strategie, leadership e scenari per i grandi player, hanno discusso Francesco Avanzini (Conad), Domenico Brisigotti (Coop Italia), Massimiliano Silvestri (LIDL Italia) e Maniele Tasca (Selex Gruppo Commerciale). La seconda tavola rotonda, Radici forti, crescita veloce: le insegne locali che fanno la differenza, ha visto invece gli interventi di Giovanni Arena (Gruppo Arena e Gruppo VéGé), Laura Gabrielli (Magazzini Gabrielli) e Giangiacomo Ibba (Crai Secom).

Secondo il report, l’85% delle aziende della DO alimentare ritiene gestibili le dinamiche demografiche e i nuovi modelli di consumo. Per affrontare le sfide future, oltre il 75% degli operatori considera fondamentale investire nel capitale umano, mentre il 70% punta sulla tecnologia, con un'attenzione particolare all’intelligenza artificiale generativa. Inoltre, l’80% delle aziende ha già effettuato investimenti in digitalizzazione negli ultimi due anni, mentre il 60% si concentra sulla personalizzazione dell’offerta e sull’espansione della rete di vendita. I prodotti a marchio del distributore, che rappresentano quasi un terzo del mercato con un giro d’affari di 26 miliardi di euro, restano un pilastro per il 55% delle aziende. Altri trend emersi dal report riguardano la rimodulazione dei formati e dei canali di vendita (35%), la multicanalità (25%) e le operazioni di fusione e acquisizione (20%). Inoltre, il 58% degli operatori prevede un aumento della concentrazione del mercato italiano nei prossimi anni.

Il 2024 si preannuncia come un anno chiave per la GDO italiana. Con un'inflazione prevista prossima allo zero, la crescita delle vendite dovrebbe stabilizzarsi rispetto al biennio precedente, in cui l’aumento generalizzato dei prezzi aveva spinto le vendite a +7,6% nel 2022 e +7,7% nel 2023. Nel quinquennio 2019-2024, il fatturato della GDO è aumentato del 38%, con un tasso medio annuo del 6,7%. Anche i margini di profitto sono migliorati: nel 2023 l’EBIT margin si è attestato al 2,9%, rispetto al 2,5% della media quinquennale, mentre il ROI è stato del 5,8%. Per quanto riguarda gli investimenti, il 90% delle imprese ha effettuato ristrutturazioni di punti vendita esistenti e l’80% ha aperto nuovi negozi. I discount, un tempo dominanti per crescita, hanno visto il loro fatturato aumentare del 9,2% nel 2023, a fronte di un +7,3% degli altri operatori. Tuttavia, i discount mantengono una marginalità più elevata con un EBIT margin del 4,8% contro il 2,3% degli altri gruppi e un ROI del 16,5% contro il 5,9%.

Negli ultimi due anni, tre quarti delle imprese della GDO hanno investito in sostenibilità, spinte soprattutto dalla necessità di migliorare la propria reputazione (90,5%) e dalla visione del top management (76,2%). Le principali iniziative hanno riguardato l’efficientamento energetico (90,5%), l’innovazione di prodotto (76,2%) e la supply chain (71,4%). Gli sforzi hanno portato a risultati concreti: l’intensità energetica è diminuita del 9,6%, quella carbonica del 15,5% e la produzione di rifiuti del 5,2%.

Un altro tema cruciale è il passaggio generazionale, con l’85,4% delle aziende non cooperative a controllo familiare. L’età media dei soci è di 55,2 anni e il 60,5% delle imprese concentra le deleghe operative su un solo soggetto. La rappresentanza femminile nei consigli di amministrazione è in crescita, sebbene le donne detengano solo il 7,8% delle cariche con deleghe operative. A livello globale, i maggiori retailer registrano fatturati che vanno dai 582 miliardi di euro di Walmart ai 21 miliardi della canadese Empire. L’Italia si distingue per le performance di Esselunga, che registra vendite per metro quadro superiori a quelle di Tesco e Sainsbury. Inoltre, gli operatori italiani hanno mediamente un EBIT margin e un ROI superiori a quelli dei concorrenti stranieri.

L'intervista di Affaritaliani a Oriana Romeo, Analista Area Studi Mediobanca

Oriana Romeo, Analista dell'Area Studi di Mediobanca ha dichiarato: "Oggi è stato presentato il report annuale dell'Area Studi Mediobanca dedicato alle imprese della grande distribuzione organizzata a prevalenza alimentare. Il settore, estremamente dinamico, sta rispondendo ai cambiamenti nelle abitudini di acquisto dei consumatori con forti investimenti in infrastrutture, tecnologie e, soprattutto, in capitale umano e sostenibilità. Dopo un periodo di forte inflazione, le imprese chiudono il 2024 con margini rafforzati e un aumento delle vendite del 3%. A guidare il consolidamento del settore è la distribuzione organizzata, che racchiude al suo interno aziende altamente performanti, con risultati in alcuni casi superiori a quelli dei discount, che restano comunque il segmento più competitivo".

"Durante la tavola rotonda, alla quale hanno partecipato i principali protagonisti del settore, si è discusso di strategie, scenari futuri, governance e tematiche ESG, con un'attenzione particolare alle diverse strutture societarie. L'85% di queste aziende è a controllo familiare esclusivo, il che rende cruciale la gestione del passaggio generazionale. In molti casi, questa transizione ha già portato a un rinnovamento dei board e a un incremento della presenza femminile nelle posizioni di vertice. Inoltre, diverse imprese si stanno preparando a una maggiore apertura del capitale a manager esterni. La sfida principale resta quella di adattarsi ai nuovi paradigmi di consumo e alle dinamiche demografiche che il settore si trova ad affrontare", ha concluso. 

L'intervista di Affaritaliani a Maniele Tasca, Direttore Generale Selex Gruppo Commerciale

Maniele Tasca,  Direttore Generale di Selex Gruppo Commerciale, ha commentato: "Stiamo investendo molto, non solo nella ristrutturazione dei negozi, ma anche nelle nuove aperture, per adattare spazi e servizi alle evoluzioni delle abitudini di consumo. Un altro grande investimento riguarda l’analisi e la conoscenza dei nostri clienti. Grazie ai dati sul loro comportamento d'acquisto, possiamo affinare ulteriormente le leve commerciali – assortimenti, prezzi e promozioni – rendendole sempre più mirate. Oggi, la capacità di costruire un’offerta precisa fa davvero la differenza. Le tendenze di consumo si sovrappongono e saperle interpretare e anticipare rappresenta un vantaggio competitivo. In un mercato che naturalmente non cresce molto, il nostro obiettivo è proprio cogliere queste opportunità per generare crescita".

L'intervista di Affaritaliani a Giovanni Arena, Amministratore Delegato Gruppo Arena e Presidente Gruppo VéGé

Giovanni Arena, Amministratore Delegato del Gruppo Arena e Presidente del Gruppo VéGé, ha sottolineato: "Le sfide più rilevanti che la GDO deve affrontare in uno scenario così competitivo e complesso riguardano gli investimenti in digitalizzazione, innovazione e transizione energetica. Tuttavia, solo le aziende con una solida redditività e capacità di investimento possono realmente affrontarle. La sfida principale, quindi, è far crescere la redditività per metro quadro nei nostri punti vendita, perché è proprio questo uno dei principali driver del settore."

L'intervista di Affaritaliani a Laura Gabrielli, Presidente Magazzini Gabrielli

Laura Gabrielli, Presidente dei Magazzini Gabrielli, ha dichiarato: "La prima grande sfida è quella della governance, soprattutto in un Paese in cui le imprese familiari – come evidenziato dal report di Mediobanca – hanno un peso rilevante. È fondamentale favorire l’ingresso delle nuove generazioni nella gestione aziendale, ma con regole chiare e percorsi di carriera ben strutturati, rendendo al contempo le aziende attrattive per i manager".

"Da un lato", ha proseguito Gabrielli, "troviamo imprese con un coinvolgimento familiare più o meno diretto nella conduzione, dall’altro, la necessità di integrare manager competenti e motivati. La sfida oggi non riguarda solo i clienti, ma anche chi si affaccia al mondo del lavoro o decide di cambiarlo. Il calo demografico e le nuove aspettative dei lavoratori impongono alle aziende di offrire non solo opportunità di crescita professionale, ma anche un ambiente di lavoro che garantisca benessere psicofisico, flessibilità organizzativa e valori in cui identificarsi".

"Attrarre e trattenere talenti è oggi una priorità: il capitale umano è la risorsa più scarsa e preziosa nel commercio. Inoltre, le aziende di una certa dimensione devono poter contare su manager qualificati per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione, con consumatori sempre più volatili e una concorrenza agguerrita. Per questo, come abbiamo sottolineato anche oggi, è essenziale essere flessibili e reattivi", ha concluso.