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Novità (nella continuità) alla Chiesi Foundation
A Maria Paola il testimone. Gruppo Chiesi un'eccellenza italiana nel mondo
Maria Paola Chiesi è la nuova Presidente di Chiesi Foundation, organizzazione non profit nata nel 2005 come espressione della responsabilità sociale d’impresa del Gruppo Chiesi, dedicata alla ricerca e a progetti di cooperazione internazionale nel campo della salute globale. L’obiettivo principale della Fondazione è quello di promuovere l’accesso a cure di qualità in ambito neonatale e respiratorio in paesi a basse e medie risorse.
Maria Paola Chiesi, dal 2010 Coordinatrice di Chiesi Foundation, succede al dottor Paolo Chiesi, Vicepresidente del Gruppo e Presidente della Fondazione sin dalla sua nascita.
Con sede a Parma, in Italia, Chiesi è un gruppo internazionale orientato alla ricerca con oltre 85 anni di esperienza, presente in 30 Paesi, impiega oltre 6.000 persone (Gruppo Chiesi). Per realizzare la propria missione di migliorare la qualità di vita delle persone agendo in maniera responsabile verso la società e l’ambiente, il Gruppo ricerca, sviluppa e commercializza farmaci innovativi in tre aree terapeutiche: AIR (prodotti e servizi in ambito respiratorio, dai neonati agli adulti), RARE (soluzioni innovative e servizi personalizzati per migliorare la qualità di vita dei pazienti con malattie rare e ultra-rare) e CARE (prodotti e servizi a supporto delle cure specialistiche e per la cura e il benessere della persona). La Ricerca e Sviluppo del Gruppo ha sede a Parma e si integra con altri sei importanti centri di ricerca in Francia, Stati Uniti, Canada, Cina, Regno Unito e Svezia, per promuovere i propri programmi preclinici, clinici e regolatori. Chiesi è dal 2019 il più grande gruppo farmaceutico al mondo certificato B Corp.
“Ringrazio il Consiglio di Gestione di Chiesi Foundation per questa nomina che accolgo con umiltà e gratitudine e che ricoprirò con lo stesso impegno che ha connotato il lavoro del dottor Paolo Chiesi in questi anni. Tengo molto alla Fondazione, al suo impegno al di fuori dei confini aziendali” ha commentato Maria Paola Chiesi, Shared Value & Sustainability Head del Gruppo Chiesi e Presidente eletta di Chiesi Foundation. “Ho creduto fin da subito nel valore della filantropia strategica, nell’unire risorse economiche e know-how per avere un impatto sociale più ampio e un ruolo attivo nel contribuire a risolvere le complessità che caratterizzano la nostra società. Con questa convinzione, sono partita nel 2010 per il Burkina Faso, in Africa sub-sahariana, per visitare la neonatologia dell’ospedale San Camillo di Ouagadougou. Da quella visita e da una riflessione più profonda sulle disuguaglianze di accesso a cure di qualità è nato il progetto NEST (Neonatal Essential Survival Technologies)”.
Come Coordinatore, dal febbraio scorso, ha fatto il suo ingresso in Chiesi Foundation Massimo Salvadori, con il compito di stabilire e incrementare le partnership con i principali stakeholder (partner locali, ONG, agenzie governative e organizzazioni scientifiche) e gestire le progettualità.
Massimo dopo la laurea in Sociologia presso l’Università di Trento, seguita da un Master post-laurea in Management delle imprese sociali, ha iniziato il suo percorso professionale nel campo della cooperazione internazionale presso Médecins du Monde (MdM) nella gestione di progetti di salute globale lavorando in Sierra Leone, Algeria, Mali e Senegal. Nella sua ultima esperienza, ha prestato servizio presso COOPI - Cooperazione Internazionale come Area Program Manager per l’Africa Occidentale.
La Fondazione è attiva nel settore della cooperazione internazionale sanitaria, attraverso il trasferimento di mezzi e conoscenze scientifiche, e il sostegno a progetti che favoriscano il diritto alla salute, con particolare attenzione al miglioramento della salute neonatale e respiratoria. I progetti della Fondazione consistono nel modello NEST (Neonatal Essential Survival Technology) che mira a ridurre i tassi di mortalità neonatale migliorando la qualità dell’assistenza in quei luoghi in cui l’accesso a cure di qualità non è ancora garantito, e il progetto GASP (Global Access to Spirometry Project) che si focalizza sullo sviluppo di specifiche competenze cliniche per la diagnosi e la gestione di patologie respiratorie croniche come asma e bronco pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) attraverso l’uso della spirometria.