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Istituto Piepoli: presentata a Roma la nuova ricerca

di Redazione Corporate

Secondo l'indagine, il 70% del campione ritiene che i prodotti a tabacco riscaldato rappresentino uno strumento utile per i fumatori adulti che non smettono

Quasi 6 intervistati su 10 utilizzano i dispositivi a tabacco riscaldato da più di un anno, e la quota di coloro che dichiarano di sentirsi meglio (meno tosse, più fiato) in seguito al passaggio dai prodotti tradizionali ai prodotti al tabacco riscaldato tende a crescere con l’aumentare del tempo di utilizzo. Tra i dati più rilevanti, la convinzione, per larga parte dei consumatori, che il principale fattore di rischio per lo sviluppo di malattie fumo-correlate sia rappresentato dalla nicotina, nonostante oggi la comunità scientifica concorda sul fatto che la nicotina, nonostante non sia priva di rischi e causi dipendenza, non rappresenta il principale fattore di rischio delle malattie fumo-correlate. Questo sottolinea la necessità di una corretta informazione su fumo e salute.

Le principali fonti di informazione attraverso le quali gli intervistati sono venuti a conoscenza dell'esistenza dei dispositivi a tabacco riscaldato sono state il passaparola tra amici, parenti e conoscenti, canale rappresentato dal 55% delle risposte, seguito dalle tabaccherie con il 34%. Solo un residuale 2% ha sentito parlare di questa nuova tecnologia da parte di un operatore sanitario. Per quanto riguarda il ruolo delle istituzioni, circa il 70% degli intervistati ritiene che lo Stato e le istituzioni sanitarie dovrebbero incoraggiare i fumatori che non intendono smettere a considerare il passaggio ai prodotti alternativi ed informare di più sulle loro caratteristiche.

La stessa percentuale ritiene che a fronte di evidenze scientifiche che indicherebbero che i dispositivi a tabacco riscaldato possono rappresentare una valida alternativa in una logica di potenziale riduzione del rischio, tali prodotti dovrebbero essere sottoposti a una diversa regolamentazione rispetto ai prodotti da fumo tradizionali. Quasi il 90% degli intervistati, inoltre, ritiene importante proseguire nella ricerca scientifica sulle differenze tra i prodotti a tabacco riscaldato e i prodotti tradizionali.