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Povertà energetica, JTI Italia porta "Energia in periferia" in Umbria
Fronteddu (JTI): "Per noi favorire la sostenibilità dei territori nei quali operiamo è un aspetto centrale del fare impresa"
JTI Italia sostiene Fondazione Banco dell’energia: "Energia in periferia" arriva in Umbria
“Energia in periferia”, l’iniziativa promossa su scala nazionale da Fondazione Banco dell’energia per supportare le famiglie a rischio di povertà energetica residenti nelle zone periferiche delle città, arriva in Umbria grazie al contributo di JTI Italia, fra i principali player del mercato italiano del tabacco e da sempre in prima linea sui temi della sostenibilità. Il progetto darà supporto a 160 nuclei familiari, 80 nel Comune di Gubbio e 80 nel Comune di Gualdo Tadino, attraverso il sostegno diretto al pagamento delle utenze e con un percorso di educazione e consapevolezza energetica che possa permettere ai beneficiari di ridurre i propri consumi.
L’iniziativa prevede anche l’istituzione di uno sportello formativo sulle tematiche dell’energia e del risparmio energetico a Città di Castello, ed è stata presentata oggi presso il Comune di Gubbio alla presenza del Sindaco Filippo Mario Stirati, del Sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti e del Sindaco di Città di Castello Luca Secondi. Ad intervenire nel corso dell'inaugurazione anche Marco Patuano, Presidente di Banco dell’energia, Lorenzo Fronteddu, Corporate Affairs Communication Director di JTI Italia, Ilaria Urgenti, Corporate Social Leader di Ipsos Italia, Giovanni Bruno, Presidente di Fondazione Banco Alimentare, Damiano Marinelli, Consigliere Nazionale di Unione Nazionale Consumatori, Monsignor Luciano Paolucci Bedini, Arcivescovo di Gubbio e Città di Castello, Monsignor Ivan Maffeis, Arcivescovo di Perugia e Città della Pieve e Paolo Gattini, Direttore di Servizio Opere e lavori pubblici, osservatorio contratti pubblici, ricostruzione post sisma della Regione Umbria.
“Energia in periferia” si inserisce all’interno di uno scenario preoccupante sul fronte della povertà energetica per tutto il tessuto nazionale: la vulnerabilità economica e sociale delle famiglie che rischiano di non poter accedere a un paniere minimo di beni e servizi energetici, infatti, si è aggravata sempre di più con l’incremento dei prezzi dell’energia. Il Rapporto dell’OIPE (Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica) dal titolo “La povertà energetica delle regioni italiane nel 2021” segnala un’incidenza media del fenomeno del 6,7% in Umbria, ponendola al decimo posto sul territorio italiano. Un dato ancor più rilevante se contestualizzato su base nazionale: secondo i dati Istat 2021, infatti, il 7,5% delle famiglie italiane vive in povertà assoluta (con un andamento tendenzialmente crescente negli ultimi 15 anni) e cioè non ha risorse sufficienti per procurarsi beni e servizi considerati essenziali. Una condizione di precarietà che minaccia di allargarsi sempre di più: il rischio di povertà o esclusione sociale riguarda infatti circa un italiano su quattro (25,4%) e il fenomeno della povertà energetica segue la stessa tendenza a un’incidenza crescente, arrivando ad oggi a riguardare ben l’8,5% delle famiglie italiane (fonte OIPE).