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Snam: ricavi in crescita, oltre 900mln nel primo trimestre 2023
Venier (Snam): "Approcciamo il prossimo inverno con un sistema energetico solido grazie agli stoccaggi già pieni al 65% e agli interventi infrastrutturali"
In particolare, l’aumento dei ricavi regolati è attribuibile principalmente: ai maggiori ricavi connessi alla crescita della RAB (+18 milioni di euro, incluso l’effetto dei minori incentivi “input-based”); all’incremento dei ricavi per servizi di flessibilità forniti al sistema energetico (+12 milioni di euro, relativi al trasporto e allo stoccaggio per le aste di breve termine). Tali effetti sono stati controbilanciati dai minori volumi di gas trasportato (-12 milioni di euro) per effetto delle temperature significativamente più miti rispetto al primo trimestre 2022 e per l’implementazione di azioni di contenimento della domanda di gas per far fronte alla riduzione di importazioni dalla Russia.
EBITDA adjusted
L’EBITDA adjusted del primo trimestre 2023 si è attestato a 597 milioni di euro, in aumento di 9 milioni di euro (+1,5%) rispetto al corrispondente valore del primo trimestre 2022. La crescita dei business della transizione energetica (+15 milioni di euro), legata sostanzialmente al positivo contributo dell’efficienza energetica, è stata parzialmente assorbita dalla riduzione registrata dal business delle infrastrutture gas (-6 milioni di euro). All’interno di questo, la positiva performance dei ricavi regolati legati alla RAB ed ai servizi di flessibilità è stata controbilanciata dall’assenza di positivi effetti one-off del primo trimestre 2022.
Utile operativo (EBIT) adjusted
L’utile operativo adjusted del primo trimestre 2023 è stato pari a 372 milioni di euro, in riduzione di 4 milioni di euro (-1,1%) rispetto al corrispondente valore del primo trimestre 2022. L’aumento dell’EBITDA adjusted è stato più che controbilanciato dai maggiori ammortamenti (-13 milioni di euro, pari al 6,1%), per effetto principalmente dell’entrata in esercizio di nuovi asset.
Oneri finanziari netti
Gli oneri finanziari netti si sono attestati a 42 milioni di euro, in aumento di 13 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2022. L’aumento è dovuto, in particolare, ai maggiori oneri relativi all’indebitamento finanziario netto connessi al maggior costo medio del debito che si è attestato a circa l’1,5% nel primo trimestre 2023 rispetto allo 0,9% del corrispondente periodo del 2022. L’aumento del costo medio del debito è attribuibile principalmente al mutato scenario dei tassi di interesse registrato nel periodo intercorso tra i due trimestri posti a confronto.
Proventi netti da partecipazioni
I proventi netti da partecipazioni ammontano a 74 milioni di euro, in riduzione di 5 milioni di euro (-6,3%) rispetto al primo trimestre 2022. La riduzione è attribuibile, in particolare, alla partecipata austriaca TAG a seguito dei minori volumi di gas trasportati, in linea con le attese, e ad Interconnector Limited, per il superamento del cap regolatorio che rispetto al 2022 non beneficia del recupero di underperformances di esercizi precedenti, a fronte comunque di una solida performance operativa prevista per il 2023.