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Timac Agro Italia rilancia impegno verso la filiera agroalimentare
A differenza di UK, in Italia nessun rischio di chiusura dei big dei fertilizzanti
Nonostante l’aumento dei prezzi delle materie prime e il rincaro delle bollette, che rischiano di provocare conseguenze rilevanti per l’industria e i consumatori, Timac Agro Italia continuerà la produzione e la commercializzazione di fertilizzanti. Questo a garanzia della continuità della filiera agroalimentare del Paese.
La filiale di Groupe Roullier garantirà così il costante approvvigionamento dei prodotti, grazie ai propri stabilimenti produttivi e all’impiego ottimale degli elementi nutritivi, anche attraverso logiche di economia circolare e conseguente riduzione degli sprechi. Timac Agro Italia può contare su tecnologie che consentono un impiego calibrato e responsabile delle risorse non inesauribili.
In virtù di ciò, a inizio 2021, l’azienda ha stretto con Coprob, la cooperativa capofila nel settore bieticolo saccarifero italiano, un accordo di partenariato volto a mettere a fattore comune competenze complementari per trasformare in fertilizzanti i sottoprodotti della produzione di zucchero da barbabietole, le cosiddette “calci di defecazione”.
Il gruppo, avvalendosi del supporto del Centro mondiale dell’innovazione (Cmi) Roullier, il più grande centro di ricerca privato a livello europeo, ha sviluppato così la tecnologia Energeo studiata per aumentare l’efficienza dei nutrienti, la conservazione e rigenerazione della sostanza organica, l’attivazione della fisiologia delle piante e per preservare l’equilibrio energetico del suolo.
Oltre a processi produttivi efficienti è significativa la caratteristica distintiva dell’azienda che è quella di fare sistema con e per il territorio.
“Se un anno fa avevamo l’esigenza precipua di intraprendere un’azione volta a salvaguardare la continuità della filiera agroalimentare nella fase più acuta dell’emergenza sanitaria, ora il settore deve fronteggiare le criticità dettate dalla scarsità di materie prime, le relative speculazioni finanziarie e i conseguenti rincari che non risparmiano alcuna commodity. Per questo, oggi più che mai, è necessario un virtuoso gioco di squadra fra tutti gli attori in campo per vincere la sfida del futuro. Noi ci muoviamo da sempre nella direzione di un business sostenibile nel campo nella nutrizione vegetale e crediamo nel territorio, nelle nostre risorse umane e in una produttività che coniuga tradizione e innovazione” sostiene Pierluigi Sassi, amministratore delegato di Timac Agro Italia.
Negli ultimi giorni si sono registrati segnali allarmanti da parte di alcune multinazionali dei fertilizzanti in Europa e nel Regno Unito.
Basti pensare al gruppo americano CF Industries Holdings Inc, quotato a Wall Street, che ha dichiarato di sospendere le operazioni nei due siti inglesi di Billingham e Ince, a causa dell'aumento dei prezzi del gas naturale.
O all’annuncio del taglio del 40% della produzione nel Vecchio Continente da parte di Yara, uno dei principali produttori a livello mondiale di ammoniaca e primo operatore italiano del settore.
Un fatto che non scalfisce in alcun modo l’operatività delle due unità produttive di Timac Agro Italia, a Ripalta Arpina (CR) e Barletta (BT). Entrambe si rivolgono sia al mercato nazionale che all'esportazione. La rete commerciale dell’azienda altamente formata e qualificata, è distribuita in modo capillare su tutto il territorio nazionale, con oltre 150 tecnici in grado di visitare più di 6 mila aziende agricole ogni settimana.
“Questa è la nostra forza, una forza che coopera con gli agricoltori italiani per garantire l’affidabilità della filiera agroalimentare, col suo patrimonio di varietà, qualità e sicurezza-conclude Sassi –Il nostro impegno risulta essenziale ancor più in questa congiuntura storica eccezionale, per consentire la continuità della filiera e assicurare che i prodotti agricoli continuino ad arrivare dai campi alle tavole anche nel 2022”.