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Vinitaly: 50 anni di tradizione e autenticità per il Primitivo di Manduria Doc

di Claudia Mosca

Il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria è il più grande consorzio di Puglia, distribuito su 18 comuni tra Taranto e Brindisi

Vinitaly 2024: il Primitivo di Manduria Doc celebra il suo cinquantesimo anniversario tra tradizione e supporto al territorio 

Il Primitivo di Manduria Doc festeggia i primi 50 anni della denominazione, all'insegna della tradizione e del supporto continuo a viticoltori e territorio. Il Consorzio di Tutela ha scelto di celebrare il raggiungimento di questo importante traguardo in una cornice d'eccezione come la 56ª edizione di Vinitaly - salone internazionale dei vini e dei distillati - ospitata a Verona dal 14 al 17 aprile. 

La manifestazione si è trasformata nel momento perfetto per poter raccontare ai visitatori la storia del Primitivo di Manduria e il suo sapore unico e riconoscibile, che riflette l'origine pugliese e l'influenza del territorio sul gusto finale. Il Primitivo è caratterizzato da profumi di frutta rossa e piccoli frutti di bosco, accompagnati da un piacevole sottofondo speziato. Con un sapore ricco e caldo, è dotato di una buona trama tannica ed equilibrata freschezza; chiave del suo successo internazionale. 

Nel corso della fiera, la Presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria Novella Pastorelli, ha raccontato ai microfoni di affaritaliani.it qual è stato il percorso di crescita del marchio e quali i momenti più significativi di questi primi cinquant'anni in doc. 

L'intervista di affaritaliani.it a Novella Pastorelli, Presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria

 

Il traguardo celebrato a Vinitaly 2024 è frutto di un lungo lavoro di squadra, che unisce tutti i membri del Consorzio di Tutela. Secondo la Presidente Novella Pastorelli, questi primi cinquant’anni in Doc sono stati caratterizzati dal "sacrificio che i produttori hanno speso nei propri vigneti, per portare nel mondo l’idea e la consapevolezza che il Primitivo di Manduria è un autentico gioiello analogico italiano e pugliese". 

Il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria è il più grande consorzio di Puglia e annovera al suo interno 2000 viticoltori, 64 aziende di trasformazione e 154 aziende di imbottigliamento. L'areale riguarda 18 comuni tra Taranto e Brindisi - 15 nella provincia di Taranto e 3 nella provincia di Brindisi - e la sua produzione è suddivisa in Primitivo di Manduria Dop, Primitivo di Manduria Dolce Naturale Docg e Primitivo di Manduria Dop Riserva. Negli anni, i produttori del Consorzio hanno portato il Primitivo in tutto il mondo, raggiungendo  un volume d’affari che si aggira intorno ai 190 milioni di euro. 

Per raccontare i momenti più importanti dei primi cinquant'anni in Doc, "bisogna partire dal 1974, anno di emissione del decreto che ha consacrato la denominazione Primitivo di Manduria Doc", spiega Pastorelli. "In questi cinquant’anni, le fasi cruciali che hanno segnato il percorso evolutivo delle denominazione sono state diverse. Negli anni ottanta abbiamo assistito ad un’espansione delle nostre cantine, per poi passare ad una fase di internazionalizzazione negli anni novanta e approdare con successo al 2023, anno in cui abbiamo introdotto la fascetta di stato - indice di autenticità del prodotto".

"Sappiamo che in Italia la categoria Docg vede obbligatoriamente la fascetta di stato, mentre per la categoria Doc non vi è alcun obbligo. Nonostante ciò, abbiamo fortemente voluto come Consiglio di Amministrazione l'introduzione della fascetta per proteggere il Primitivo di Manduria, che è un brand riconosciuto in tutto il mondo e, purtroppo, anche molto imitato", continua la Presidente del Consorzio.  

Nel corso degli anni, la percezione del Primitivo di Manduria è notevolmente cambiata. "Si è passati da un vino da taglio, trasportato a partire dalla stazione di Manduria, a diventare protagonisti indiscussi di un panorama nazionale e internazionale che vede il Primitivo di Manduria quotato in tutti i paesi del mondo"; un percorso di successo e sacrificio, dove l'unione dei produttori si è trasformata in una chiave vincente. 

Tradizione e innovazione devono andare di pari passo, camminando in equilibrio. "È importante non dimenticare mai da dove si è partiti. La tradizione è un punto fermo, ma deve essere raccontata ai turisti che vengono a conoscere il nostro territorio in chiave evolutiva", conclude Pastorelli. "Questa è la chiave del successo del Primitivo di Manduria, che deve essere concepito come un punto di svolta e come un veicolo importante per poter trainare tutto il resto dell’economia, pugliese, nazionale e internazionale".