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Economia
Nove, ecco chi sono e quanto spendono i nuovi Paperoni della tv chic
Fabio Fazio

Nove, ecco chi sono e quanto spendono i nuovi Paperoni della tv chic

È il terzo protagonista della televisione italiana, anche se pochi se ne sono accorti. È cresciuto in silenzio, lontano dagli scontri politici e con un'informazione ridotta a brevi notizie, ma oggi i dati confermano il successo degli americani di Discovery e dei dirigenti della loro sede italiana. Attualmente, Discovery, parte del conglomerato Warner Bros Discovery dopo la fusione nel 2022, si posiziona come il terzo più grande editore televisivo italiano con il 10% di quota di mercato, superando di poco il 7% di Sky e il 4% del gruppo La7. Lo riporta Il Giornale. Nove, che ora ospita Amadeus, è la punta di diamante e rappresenta un caso di successo notevole. Riporta i fatti Il Giornale.

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Nel 2015, quando Discovery acquisisce il canale dal gruppo Espresso, la sua quota di ascolto è solo dello 0,2%. Eravamo ai minimi storici, ma poi arrivano Crozza e, l'anno scorso, Fazio. Ora si prevede un ulteriore aumento con l'arrivo dell'ospite che ha condotto cinque edizioni del festival di Sanremo. Se guardiamo ai dati, vediamo che nei primi mesi di quest'anno la quota di ascolto è schizzata fino al 30%, raggiungendo il 2,3% e addirittura il 3,4% in prima serata, con un aumento del 63% nel primo trimestre del 2024. Numeri che parlano da soli.

L'investimento su Amadeus e i suoi due programmi è di circa 100 milioni, distribuiti su quattro anni. Sono cifre importanti, ma si punta tutto sul ritorno pubblicitario, come è successo con Fazio: secondo Nielsen, la raccolta pubblicitaria di Discovery, che nel 2022 era di 220 milioni, è salita a 255 milioni nel 2023, con un'accelerazione a maggio con l'annuncio di Fazio. È presto per parlare del 2024, ma la crescita continua a due cifre e ci si aspetta che i numeri aumentino a scapito dei concorrenti.

In sintesi, il basso profilo, che ora inizia a venir meno, è accompagnato da solidi risultati finanziari: nel 2022, 18 milioni di utili e un fatturato di 246 milioni, quindi il quartier generale di Milano San Babila - chi lo sapeva prima di leggere questo articolo? - può ritenersi soddisfatto. L'altro gioiellino del gruppo, che offre anche sport e cartoni animati, è Real Time (uno dei 10 canali gratuiti del gruppo, che ne ha altri cinque a pagamento) che nel 2010 diventa disponibile e introduce generi all'epoca poco noti, come i tutorial di trucco, e poi fa centro con programmi come Bake off, con Benedetta Parodi, Cortesie per gli ospiti, e Casa a prima vista, quest'ultimo forse il più recente successo con tre agenti immobiliari in competizione. Già nel 2013, Discovery ha raddoppiato la sua audience, catturando oltre il 5% del pubblico televisivo. Ha superato gli altri grandi, dietro solo a Rai e Mediaset, senza fanfare, proclami o programmi televisivi speciali per celebrare il successo. Discovery accelera silenziosamente e nessuno, per usare un'immagine di Elly Schlein, l'ha visto arrivare.

Ora l'attenzione per i grandi nomi che passano in diretta nazionale consolida la sua reputazione e fa presagire nuovi traguardi. Si dice che il sogno proibito del CEO Alessandro Araimo sia Antonella Clerici, ma alcuni già ipotizzano una campagna di acquisizioni tra le star di La7, come Lilli Gruber e Giovanni Floris. Vedremo. Per ora, molti titoli sono già prodotti da società come Banijay, e il programma Accordi e Disaccordi porta sullo schermo il punto di vista del Fatto Quotidiano di Marco Travaglio. Si attende Amadeus: quale impatto avrà sul pubblico? Ogni punto di share equivale a 30-40 milioni di introiti e diventa il carburante per nuove scommesse. Ma ora il terzo polo potrebbe far valere la sua forza.






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