Nozze Bpm-Banco Popolare: nasce la terza banca del Paese
Focus sulle misure di rafforzamento del capitale di Verona
Bpm e Banco Popolare stanno per dare il via alla terza banca del Paese, prima grande aggregazione bancaria in Italia dopo il 2007 e la prima dall'entrata in vigore della Vigilanza Unica europea.La comunicazione ufficiale e' in arrivo. "Ci aspettiamo che le due banche annuncino la fusione, mentre alcuni dettagli probabilmente saranno comunicati dopo l'approvazione formale della Bce", prevedono gli analisti di Banca Imi. I titoli sono stati sospesi dalle contrattazioni in attesa di comunicazioni. Un punto fermo e' la richiesta della Bce di un rafforzamento del capitale fino a un massimo di 1 miliardo, attraverso cessioni di attivita' non considerate strategiche e di crediti deteriorati per 600-700 milioni.
E' previsto anche un aumento di capitale (si parla di 500 milioni riservato alle Fondazioni Cariverona e Carilucca) e l'emissione di bond convertibili. Sono tutte iniziative tutte azioni che il Banco Popolare dovrebbe portare a termine prima della fusione, quindi entro l'estate. Mentre lo schema del matrimonio dovrebbe prevedere una sostanziale parita' di trattamento fra i soci delle due banche. Dato che l'aumento di capitale del Banco dovrebbe rappresentare solo una parte del progetto di rafforzamento patrimoniale, il concambio dovrebbe essere allineato ai prezzi di mercato (10 azioni Bpm per ogni azione del Banco). Sono valori che al momento scontano un aumento di capitale di circa 500 milioni per la popolare veronese. L'unione non dovrebbe prevedere nessun tetto, ne' temporaneo ne' permanente, al possesso azionario. Salta cosi' il tetto al 5% di cui si era inizialmente parlato.
Un'indicazione positiva, perche' incrementa il livello di contendibilita' della banca. Una possibilita' che alla Borsa piace sempre. Il valore di mercato della societa' sara' di 6 miliardi. Una soglia abbastanza ridotta che rende possibile eventuali scalate. "Il valore del business bancario, pari a 5 miliardi e il favorevole posizionamento geografico della rete (77% al Nord, 35% in Lombardia con una quota di mercato del 16%), renderanno il richiamo speculativo della nuova entita' decisamente elevato", commentano gli analisti di Equita. Il matrimonio dovrebbe poi prevedere il mantenimento di Bpm indipendente per tre anni. Una condizione molto controversa che la Bce avrebbe deciso di accettare.
Questa apertura rende piu' facile anche il perso di trasformazione della Bpm da cooperativa in societa' per azioni. Sembra invece ormai accettata la riduzione del futuro Cda, che dovrebbe comporsi di 15 membri invece dei 19 inizialmente pensati. "Da quello che capisco dai giornali italiani le condizioni che abbiamo posto sono state capite dalle banche, dunque ora si dovrebbe procedere abbastanza velocemente", ha detto la presidente del Consiglio di vigilanza bancaria europeo Danie'le Nouy, per la quale l'Italia e' uno dei Paesi in cui "ci sono spazi per avere fusioni che portino a banche piu' redditizie". L'obiettivo e' quello di arrivare a creare "banche piu' solide e sicure". In questo senso le nozze Bpm-Banco Popolare dovranno portare alla nascita di una banca "che risulti forte da subito". Dall'operazione nascera' il terzo gruppo bancario italiano e sara' il primo grande matrimonio dopo il decreto che trasforma in societa' per azioni le prime dieci popolari.