Economia

Stellantis, tutti i numeri del piano Elkann per il futuro della produzione di auto in Italia 

Ecco che cosa ha dichiarato il patron di Stellantis durante la sua audizione in Parlamento e quali sono i dati attuali sulla situazione del gruppo automobilistico in Italia

di redazione economia

John Elkann in Parlamento: ecco che cosa succede al gruppo Stellantis in Italia

Nella crisi generale del settore auto, il 2024 è stato un anno tosto anche per Stellantis. L’utile netto è calato a 5,52 miliardi di euro, mentre i ricavi sono scesi del 17%, attestandosi a 156,9 miliardi di euro. Un calo che riflette una riduzione del 12% delle consegne globali e la contrazione di un mercato sempre più competitivo. Tra i marchi più penalizzati c'è Maserati: i ricavi sono scesi del 55,5% e le consegne rispetto all'anno precedente del 57.5%. La situazione non appare più favorevole neanche all’inizio del 2025: in Italia le immatricolazioni sono calate del 15%, portando la quota di mercato di Stellantis dal 33,9% al 30,7%.

Nonostante il quadro sfavorevole, John Elkann resta positivo, e nella sua audizione in Parlamento conferma gli obiettivi del “Piano Italia”, il programma di investimenti che prevede 2 miliardi di euro destinati agli stabilimenti italiani e 6 miliardi in acquisti da fornitori locali e che il gruppo aveva già presentato al governo lo scorso dicembre. I segnali concreti di questa nuova direzione non mancano. Tra i più rilevanti spiccano la nuova produzione di cambi per le auto ibride a Termoli e l’anticipo dell’avvio della produzione della Fiat 500 ibrida a Mirafiori, previsto ora per novembre 2025.

Torino si conferma così il centro nevralgico delle strategie di Stellantis, non solo con la produzione della 500, ma anche con il trasferimento della sede di Stellantis Europa e dell’unità Pro One per i veicoli commerciali. Inoltre, la storica Palazzina degli uffici, chiusa da tempo, riaprirà i battenti nel 2027, mentre l’azienda ha recentemente assunto cento giovani ingegneri, segnando un primo tentativo di rafforzare la forza lavoro altamente qualificata nel Paese.

In Parlamento Elkann conferma anche i piani di produzione in Italia e ribadisce che ridurre i costi dell'energia è essenziale per abbassare i prezzi dei veicoli e affrontare la concorrenza asiatica. Infatti, attualmente, i produttori automobilistici europei si trovano in una situazione di svantaggio strutturale rispetto ai concorrenti cinesi, con un costo energetico cinque volte più alto. In merito all’elettrico, Elkann continua a sostenere che l’elettrificazione sia la chiave per la decarbonizzazione, ma sottolinea che, per raggiungere gli obiettivi climatici del 2035, è necessario adottare tutte le tecnologie a basse e zero emissioni, non solo quelle elettriche.

LEGGI ANCHE:  John Elkann in Parlamento difende la sua Stellantis: "Senza di noi l'auto italiana sarebbe scomparsa"

Elkann ha poi lanciato un appello a Bruxelles affinché riveda le normative sull'auto, includendo tecnologie diverse dall’elettrico e creando un quadro normativo chiaro, come quello che stanno attuando Cina e Stati Uniti. Secondo lui è necessario definire politiche industriali che possano rispondere agli interessi nazionali, offrendo risorse adeguate a tutti gli attori del settore. Infine ha chiarito che il futuro dell’automobile non deve essere legato alla difesa, ma alle scelte politiche dell’Unione Europea su dove indirizzare le risorse per il settore.

Tuttavia, il quadro di Stellantis non è privo di ombre. Restano ancora in sospeso questioni fondamentali, come il rilancio della Maserati, il marchio di lusso che negli ultimi anni ha visto un crollo significativo delle vendite e dei ricavi. Altrettanto incerta è la sorte della gigafactory di Termoli, un progetto chiave per il futuro elettrico del gruppo, ma che al momento appare bloccato senza una chiara strategia per la sua realizzazione. 

L’uscita di scena di Carlos Tavares ha aperto poi la questione della successione ai vertici del gruppo, con Stellantis alla ricerca di un nuovo Ceo da insediare entro la prima metà del 2025. John Elkann ha chiarito che il successore dovrà possedere una solida esperienza in ambito finanziario e tecnologico e dovrà dimostrarsi in grado di gestire relazioni complesse con azionisti e stakeholder, al fine di riportare il gruppo su un percorso di crescita sostenibile e di redditività.