Economia

Ok, è crisi. Ora fate presto, obiettivo: evitare l'esercizio provvisorio

Andrea Deugeni

Alla fine Matteo Salvini si è deciso: ha aperto la crisi di governo. L’imperativo ora è andare prima possibile alle urne per riuscire poi, con il responso delle urne, a dare finalmente un nuovo esecutivo stabile a questo Paese nella seconda metà di ottobre (già bucando la scadenza del 15 ottobre in cui Palazzo Chigi deve inviare a Bruxelles il documento programmatico di bilancio). In tempo cioè per preparare una legge di Bilancio ed evitare l’esercizio provvisorio.

E’ questo di cui l’Italia ha veramente bisogno, mentre l'economia dell’Eurozona rallenta vistosamente perché la locomotiva tedesca, infiacchita dalla domanda cinese ed estera in calo, ha smesso di trainare il Vecchio Continente. Tanto che per la Germania la maggioranza degli economisti si attende un Pil in calo nel secondo trimestre e non nutre grandi speranze per un recupero nel terzo.

salvini di maio
 

L’esercizio provvisorio porterebbe in dote in maniera nefasta l’impossibilità per il nostro Paese di neutralizzare le clausole di salvaguardia da 23,1 miliardi sull’Iva, tassazione che scatterebbe deprimendo un’economia che al momento fatica a scrollarsi di dosso la stagnazione.

In un colloquio con Affaritaliani.it, Elliot Hentov, responsabile Policy and Reserach di State Street Global Advisors, il terzo gestore del risparmio più grande del mondo, ha avvertito che “notizie molto negative (sulla stabilità di governo, ndr) potrebbero riaccendere le preoccupazioni degli investitori sulla stabilità finanziaria nel lungo termine in Italia”.

Solo oggi, pur in una seduta negativa sul secondario per i bond dell’area euro in cui la retromarcia sulla politica monetaria delle principali banche centrali ha riacceso da un po' l'interesse per l'obbligazionario governativo, lo spread Btp-Bund ha toccato un massimo intraday di 213, dai 199 punti in chiusura di ieri sera. Non c'è da scherzare: si parlamentarizzi la crisi, poi urge far presto.