Economia
Olimpiadi: Salini, Risanamento e Technogym. Chi ha già la medaglia in Borsa
In attesa di verificare chi si aggiudicherà le commesse che ruoteranno attorno all’evento assegnato ieri dal Cio, ecco i titoli gettonati dagli investitori
di Luca Spoldi
e Andrea Deugeni
La notizia del giorno, anzi del mese e forse dell’anno per l'Italia, è l’assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2026 a Milano-Cortina. Secondo Matteo Salvini un evento in grado di generare un business da 5 miliardi e 20 mila posti di lavoro. Se sarà o meno così si vedrà, di certo Piazza Affari, dove pure l’indice Ftse Mib è invariato dopo un avvio in moderato calo, la notizia l’ha gradita eccome e ha messo le ali ai piedi dei titoli potenzialmente coinvolti.
Molto pragmaticamente, gli analisti di Equita Sim segnalano in una nota come ciò che potrà avere un impatto concreto anche negli anni che precederanno l’evento “saranno gli investimenti in infrastrutture e in strade di collegamento, quindi i titoli che verranno impattati positivamente sono Buzzi Unicem e Salini Impregilo”.
Detto fatto: Salini Impregilo (871 milioni di capitalizzazione) stamane segna +5% mentre Buzzi Unicem (3,3 miliardi di capitalizzazione) guadagna un più contenuto +0,6% dopo i primi scambi (ma gli analisti tecnici di Websim segnalano come per il titolo sia scattata una strategia d’acquisto con prezzo obiettivo in area 18,5-19 euro rispetto ai 17,5 euro attorno a cui oscilla al momento).
Gli impatti sulla presenza turistica (al momento sono previste 12 diversi sedi tra Lombardia, Veneto e le province autonome di Trento e Bolzano, non avendo voluto Torino sostenere una candidatura unitaria, anche se dal Piemonte ora fanno sapere di essere pronti a mettere gli impianti a disposizione) sono ovviamente attesi più avanti nel tempo e difficilmente avranno un impatto immediato sui prezzi.
In questo caso secondo gli uomini di Equita Sim le azioni che potrebbero maggiormente beneficiare delle Olimpiadi invernali del 2026 saranno Marr (+0,75% stamane), Campari (-0,6%) e Autogrill (-0,49%) per quanto riguarda le attività maggiormente legate a bevande e alimentari, oltre a Moncler (-0,24%) per l’abbigliamento invernale.
Altri titoli che potrebbero beneficiare delle Olimpiadi invernali, concludono gli esperti di Equita Sim, sono: Coima Res (+2%), in particolare per la sua esposizione al mercato real estate a Milano, Astm (stabile) e Atlantia (-0,55%) per quanto riguarda i gestori di infrastrutture, ma anche Technogym (+1,1%) per il settore attrezzature sportive, Openjobmetis (-1,4%) per quanto riguarda la ricerca del personale da assumere per l’evento e in ambito finanziario le locali Banca popolare di Sondrio (-1,95%) e Creval (-0,2%).
Balzo anche di Risanamento: il titolo ha aperto subito in corsa, segnando ora un +8,22% a 0,0316 euro. Subito dopo la notizia, ieri, il direttore generale del gruppo immobiliare Davide Albertini Petroni ha espresso la sua soddisfazione sottolineando che l'Arena, dove si realizzeranno alcune gare delle Olimpiadi, verra' sviluppata nell'area nord del progetto di Milano Santa Giulia.
Risanamento, tramite la controllata Milano S. Giulia, insieme a LendLease, partner per lo sviluppo di Milano Santa Giulia, il 17 giugno ha comunicato l'accordo con OVG Europe Limited, coadiuvata da Live Nation, per la realizzazione di un polo che attrarra' eventi sportivi e di intrattenimento di livello internazionale e nazionale. Per le Olimpiadi Invernali 2026 ci saranno 14 siti olimpici tra Milano, la Valtellina, Cortina e la Val di Fiemme.
In tutto dunque 13 diversi titoli quotati a Piazza Affari, per una capitalizzazione di mercato complessiva di 54,25 miliardi circa. Se ha ragione Salvini, il “business” olimpico potrebbe dunque arrivare mediamente a sfiorare il 10% circa di valore rispetto alla capitalizzazione di mercato dei titoli coinvolti. Ci sarà da capire chi si aggiudicherà nel concreto le gare per i lavori sulle infrastrutture, chi le forniture per attrezzature, abbigliamento, chi beneficerà della maggiore presenza turistica che potrebbe crescere già negli anni precedenti e mantenersi elevata negli anni successivi all’evento.
Ma certamente l’Olimpiade invernale del 2026 potrà contribuire in modo non trascurabile all’andamento dei gruppi maggiormente coinvolti. L’importante, non solo per Piazza Affari ma per l’Italia intera, è che il modello che sarà adottato per gestire l’evento ricalchi più quello di Barcellona 1992 e di Torino 2006, in grado di contenere i costi e di lascere un’eredità positiva per i territori coinvolti.
Sulla carta così dovrebbe essere: lo studio commissionato dal governo all’Università La Sapienza di Roma parla di 1,9 miliardi di costo complessivo per l’Olimpiade invernale 2026, di cui 1,17 miliardi per la gestione dell’evento (furono di 1,2 miliardi per Torino 2006). In cambio la ricaduta dovrebbe essere di 2,3 miliardi in termini di maggiore crescita del Pil italiano tra il 2020 e il 2028 (con un picco di 350 milioni l’anno tra il 2025 e il 2026).
Anche in questo caso si tratta di un numero che equivarrebbe ad un 5% rispetto alla capitalizzazione complessiva dei titoli delle società che si ritengono più direttamente coinvolte, dunque non trascurabile. Un numero, soprattutto, che agli investitori per ora sembra credibile e allettante e dunque giustifica l’apertura di nuove scommesse almeno per chi sarà prima e più direttamente coinvolto, come i gruppi del cemento e delle infrastrutture (cui sulla carta dovrebbero andare circa 350 milioni di investimenti).