Economia
Oro, nuovi record a un passo dai 3000 dollari. Dai dazi di Trump all'inflazione: che cosa c'è dietro al rally
Le tensioni geopolitiche, i nuovi dazi annunciati da Trump e le preoccupazioni sull'inflazione: su che cosa puntare dopo la nuova impennata del metallo giallo? L'analisi
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Nuovo record dell'oro: ecco che cosa c'è dietro. L'analisi Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia
I nuovi dazi annunciati da Trump su auto, chip e pharma, le tensioni geopolitiche crescenti dopo gli attacchi del presidente americano Donald Trump contro Zelensky e le preoccupazioni sull'inflazione mettono il turbo al prezzo dell'oro. Il metallo giallo ha segnato un nuovo record nella consegna spot a 2.949,46 dollari l'oncia, a pochi passi dai 3000 dollari. Un rally che è partito lo scorso 19 dicembre quando le quotazioni del metallo prezioso si attestavano a 2580 dollari l’oncia: un aumento di oltre $350 in due mesi. Mentre dall'inizio dell'anno il rialzo è del 12,4%, in crescita del 46%. Ma che cosa c'è dietro a questi numeri? E come conviene muoversi sull'azionariato in un periodo storico in cui l'incertezza economica è crescente, ma i mercati sembrano non accusare grandi scossoni? Lo abbiamo chiesto a Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia.
"Dietro l'impennata dell'oro i fattori sono molteplici: i timori degli investitori su un ritorno di forti tensioni commerciali per l’introduzione di dazi da parte del presidente di Donald Trump, gli acquisti massicci di oro fisico da parte di alcune banche centrali (India, Turchia, Polonia e secondo gli ultimi dati del World Gold Council anche della Cina), le tensioni geopolitiche con i timori degli investitori su un cambio degli equilibri di forza tra le varie potenze", ha spiegato ad Affaritaliani.it Filippo Diodovich.
Tutti segnali di instabilità che stanno portando gli investitori a spostarsi su asset considerati da sempre sicuri. "Storicamente l'oro è ritenuto un bene rifugio: nei momenti di incertezza economica e politica si punta a proteggere il capitale. Le politiche protezionistiche promosse da Donald Trump con il lancio di dazi hanno aumentato la volatilità sui mercati finanziari e le paure degli addetti ai lavori su una nuova guerra commerciale globale: questo ha quindi portato gli investitori istituzionali a cercare protezione nell’oro", ha affermato Diodovich.
Quali conseguenze aspettarci dalle scelte del neo presidente americano? "Gli effetti potrebbero essere significativi e includono: aumento dell’inflazione globale dovuto ai costi più elevati per le importazioni; possibili ritorsioni commerciali, con un impatto negativo sulla crescita economica; pressioni sulle banche centrali, che potrebbero rivedere la politica monetaria per contrastare il rallentamento dell’economia. Tutti questi fattori contribuiscono ad alimentare il rally dell’oro, che storicamente tende a guadagnare terreno nei periodi di incertezza economica e geopolitica", ha rimarcato l'analista.
Ma non solo. "I dati sulle riserve auree confermano un altro importante driver di crescita: India, Turchia, Polonia e Cina hanno aumentato significativamente gli acquisti di oro nel 2024", ha sottolineato Diodovich. "Soprattutto il ritorno della Cina sul mercato dell’oro ha dato nuovo slancio alle quotazioni del metallo prezioso. La People’s Bank of China (PBoC) ha acquistato oltre 225 tonnellate di oro nel 2023, con un ritmo di acquisti sostenuto anche nella prima parte del 2024. Dopo mesi di pausa la Cina è tornata ad acquistare oro nello scorso novembre dopo la vittoria di Donald Trump alle presidenziali statunitensi. Nel mese di dicembre 2024 è stata, secondo i dati dell’IMF e del World Gold Council, la banca centrale che ha acquistato più oro di tutti. L’obiettivo dei cinesi è quello di ridurre la dipendenza dal dollaro USA, in un contesto di crescente competizione geopolitica con gli Stati Uniti", ha affermato Diodovich.
Dopo questo nuovo rally, che cosa aspettarci? Dove può arrivare il metallo giallo? "Con l’instabilità geopolitica in crescita, la domanda record da parte delle banche centrali e le prospettive di una politica monetaria più accomodante, il prezzo dell’oro sembra destinato a mantenere un trend rialzista", ha spiegato Diodovich. "L'oro può superare i $3000 l’oncia nei prossimi giorni, arrivando anche all’obiettivo di $3200 nelle prossime settimane, soprattutto se il contesto economico e politico globale dovesse rimanere ancora molto incerto. Per ora, il metallo giallo si conferma il grande protagonista dei mercati finanziari, un asset rifugio che continua a brillare nei momenti di turbolenza", ha concluso Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia.