Economia
Pensioni, che cos'è "Opzione Uomo" proposta da FdI e perché non piace a tutti
L'urgenza di "pensionare" la precedente riforma spinge il centro-destra a cercare alternative. Ma non tutte convincono
Pensioni, che cos'è "Opzione Uomo"
La necessità di mandare in soffitta la Riforma Fornero - che ripartirebbe il 1° gennaio 2023 - manda in fibrillazione la maggioranza. Di ieri è la notizia che Fratelli d'Italia starebbe pensando a lanciare "Opzione Uomo", cioè una pensione anticipata a 58-59 anni con almeno 35 di contributi e un ricalcolo dell'assegno in ottica contributiva, come già succede con "Opzione Donna". Conviene andare in pensione a 58 anni? Ovviamente no, perché si può perdere - come calcola Repubblica - fino al 31% dell'assegno che spetterebbe.
L'intervento però deve essere approvato in tempi rapidi: il 1° gennaio 2023, infatti, tornerebbe la riforma Fornero e si manderebbe in "pensione" quota 102. In quel caso si avrebbe la necessità di andare in pensione a 67 anni (con almeno 20 di contributi) oppure con 42 anni e 10 mesi di contributi a prescindere dall'età, un anno in meno per le donne. "Opzione Donna", d'altronde, ha prodotto tagli anche del 35% sugli assegni.
Pensioni, la maggioranza potrebbe spaccarsi
Fonti accreditate riferiscono che nella maggioranza, già dilaniata da altre problematiche, "Opzione Uomo" non viene vista con particolare apprezzamento. C'è chi la definisce addirittura senza senso, e comunque non adatta a rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro in cui si entra sempre più tardi e in cui i contributi versati sono sempre più bassi. Senza contare che, come fa notare Repubblica, a fine 2025 il peso delle pensioni sarà del 17,6% sul pil, due punti in più di quelli attuali, cioè circa 350 miliardi: 100 in più di dieci anni fa. Da gennaio, oltretutto, le pensioni saranno rivalutate del 7,9% per via del caro bollette.