Economia
Pensioni, ecco la simulazione. Penalizzazioni nette al mese pari a...
Il governo Renzi sta studiando come intervenire sulla flessibilità delle pensioni già nella Legge di Stabilità. In pratica si tratta di un'uscita anticipata dal mondo del lavoro. Tuttavia, l'impegno di poter garantire la pensione anticipata è più arduo del previsto (come ha spiegato il ministro dell'Economia Padoan): le donne potrebbero ritirarsi a 57 anni con la conferma dell'opzione donna, ma perdendo fino al 30 per cento dell'importo dell'assegno pensionistico. Gli uomini, invece, anticipando l'uscita a 62 anni rispetto all'età della pensione di vecchiaia prevista dalla Legge Fornero, potrebbero perdere almeno il 15 per cento dell'assegno. Ammesso che la penalizzazione per ciascun anno di anticipo rimanga nell'ordine del 3 per cento.
Proprio partendo da questa premessa, il Centro Studi dei consulenti del lavoro ha eleborato un calcolo relativo ad una delle possibilità più quotate all'esame del governo: andare in pensione anticipata proprio a 62 anni di età con almeno 35 anni di contributi versati. L'anticipo dai 3 ai 5 anni rispetto alla pensione di vecchiaia che, per gli uomini, a partire dal 2016 sarà fissata a 66 anni e 7 mesi in base all'aspettativa di vita che si attesterà a 79 anni e 8 mesi, ha prodotto i seguenti risultati, considerando quattro livelli di reddito da retribuzione: 20 mila euro, 30 mila euro, 50 mila euro e 100 mila euro.
•Per il contribuente che guadagna 20 mila euro all'anno, la penalizzazione del 3 per cento annuo per cinque anni, produrrebbe una trattenuta lorda di 3.731 euro lordi, pari a 2.661 euro netti. Mensilmente, si tratterebbe di rinunciare a 287 euro lordi, corrispondenti a 204 euro netti;
•Per chi guadagna 30 mila euro all'anno, la trattenuta lorda del 15 per cento sarebbe uguale a 5.161 euro, ovvero a 3.536 euro netti. Mensilmente, la penalizzazione sarebbe di 397 euro lordi, ovvero 272 netti;
•Per i contribuenti che guadagnano 50 mila euro all'anno, la trattenuta annua lorda sarebbe di 9.282 euro, pari a 5.421 euro netti, con un taglio mensile di 714 euro lordi, ovvero 417 netti;
•Infine, per chi guadagna 100 mila euro all'anno, la penalizzazione del 15 per cento sarebbe uguale a 18.694 euro lordi, ovvero a 10.920 euro netti, che mensilmente farebbero 1.438 euro lordi, equivalenti a 840 netti.