Economia

Pensioni, non ci sono soldi. Rinviata Quota 41: le opzioni del governo

La spesa per le pensioni stando al Def è aumentata di 50 miliardi negli ultimi 5 anni: le risorse ora scarseggiano

Pensioni, boom della spesa. Per il 2024 si continuerà con Quota 103, forse in una versione rivisitata

Il governo si vede costretto al rinvio di Quota 41. Colpa della spesa per le pensioni cresciuta di quasi 50 miliardi negli ultimi 5 anni come conferma l'ultimo Documento di economia e finanza (Def). Si è infatti passati dai 268,5 miliardi del 2018 a 317,9 miliardi stimati per il 2023. La spesa nel prossimo biennio crescerà al ritmo del 7,1 % e nel 2025 si potrebbe arrivare a una spesa di 350 miliardi. Fortunatamente per i pensionati sono pronti aumenti dell'assegno per aprile.

Quota 41, nuovo stop

Quota 41 prevederebbe l'uscita dal lavoro con 41 anni di contributi a prescindere dall'età. Il rinvio vede necessaria una "misura ponte" per il 2024 e tra le ipotesi più accreditate c'è la proroga di Quota 103, che al momento è prevista fino al 31 dicembre 2023. Quota 41 diventa quindi un obiettivo di legislatura come ha confermato più o meno indirettamente il ministro del Lavoro, Marina Calderone, che comunque si aspetta di far ripartire il “cantiere pensionistico” subito dopo l'estate del 2023.

Quota 103 anche nel 2024, come cambierà

Per la proroga di Quota 103 se ne parlerà comunque con la prossima legge di bilancio in autunno, anche sulla base delle indicazioni che arriveranno dall'Osservatorio per la spesa previdenziale attivato dalla stessa Calderone. È possibile comunque che nel 2024 venga adottata una versione rivisitata di Quota 103 con un rafforzato meccanismo della staffetta generazionale. Si parla ad esempio di un maggiore utilizzo del part time per i lavoratori che si avvicinano alla pensione.