Economia

Pensioni, taglio fino al 13% con il contributivo: cosa cambierà nel 2022

La proposta del Governo prevede un'uscita minima dal lavoro a 62-63 anni con il contributivo. I sindacati spingono per l'anticipo senza tagli dell'assegno

Pensioni, cosa cambia nel 2022: il premier Draghi incontrerà i sindacati nel pomeriggio. Si discuterà anche della pensione di garanzia per i giovani e nuovi sostegni alle donne

Oggi pomeriggio il premier Mario Draghi incontrerà i sindacati per discutere della riforma delle pensioni 2022, che prevede l'abbandono di Quota 100 e il calcolo dell'assegno con il metodo contributivo. Il piano del Governo è stato battezzato Opzione Tutti e prevederà l'uscita del lavoro a un'età minima di 62-63 anni. Opzione Donna è stata proporogata fino al 31/12/22 ma con un taglio medio del contribuito previdenziale del 6% per le dipendenti e del 13% per le lavoratrici autonome.

Pensioni, cosa cambia nel 2022

Cgil, Cisl e Uil non sono però d'accordo con il progetto del Governo e chiedono l'uscita dal lavoro con 40 anni di contributi a prescindere dall'età. La soluzione però, rileva l'esecutivo, sarebbe insostenibile per le casse dello Stato. L'Inps invece propone una soluzione intermedia con la liquidazione della sola quota contributiva dell'assegno fino al raggiungimento dell'età per ottenere la pensione piena.

Pensione, come funziona

Durante l'incontro tra Draghi e i sindacati si discuterà anche della pensione di garanzia per i giovani, soprattutto per coloro che hanno avuto lavori saltuari, oltre ad altre misure per le lavoratrici. Nel frattempo, a settembre le entrate tributarie sono salite del 19,7% rispetto allo stesso mese del 2020 fino a 35,6 miliardi di euro. Lo conferma la Banca d'Italia nella sua analisi statistica "Finanza pubblica: fabbisogno e debito".