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Economia
Pil, forte rimbalzo nel 2021. Confindustria vs la manovra del Governo Draghi
Carlo Bonomi (Lapresse)

Manovra, Bonomi: "Era e resta occasione persa, serve cambiare approccio"

"Per noi la legge di Bilancio era e resta occasione per il rilancio del Paese. Purtroppo, se verrà confermato questo impianto, compresa la manovra sulle tasse, rischia di essere un'occasione persa". Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, rinnova, nel corso di una intervista al Corriere della sera, le critiche pesanti alla manovra economica presentata in Parlamento dal governo. Serve attivare infatti una crescita vera, quella "solida e strutturale" perchè la vera sfida parte dal 2023, mettendo in campo subito "provvedimenti finalizzati alla ripresa del Pil, sapendo che forse questa è l'ultima legge di Bilancio che ci consente di fare ancora largo ricorso al deficit". E invece, sottolinea ancora Bonomi, "nella manovra le misure per spingere questa crescita non le vediamo. A partire dal fisco". Gli 8 miliardi messi per questo sul tavolo dal governo, prosegue, "sono pochi, ne servirebbero almeno 13". Le risorse non mancano per Bonomi l'idea è di partire da un taglio del cuneo "riducendo di due terzi i contributi a carico dei lavoratori e di un terzo quelli sulle imprese". In questo modo il beneficio "sarebbe universale, si alzerebbe il netto in busta paga, spingendo la domanda, e si ridurrebbe il costo del lavoro migliorando la competitività, tanto più che ora le imprese manifatturiere sono gravate dall'aumento dei prezzi delle materie prime e dell'energia". Serve dunque "cambiare approccio: purtroppo, vediamo invece un certo nervosismo nei partiti, connesso con la partita per il Quirinale, che finisce per condizionare le scelte, guardando più a esigenze di consenso elettorale che alle necessità di lungo periodo del Paese. Il governo Draghi ha le idee ben chiare su cosa fare e sta tentando di farlo, ma se i partiti continuano a fare la gara su chi piazza più bandierine, tutto si complica.Insomma, abbiamo grandi aspettative, ma ora siamo preoccupati perché vediamo una politica sempre più distratta dalle scadenze elettorali", conclude.

Pil: Confindustria, crescita +6,3/6,4% nel 2021

"Grazie al robusto rimbalzo del terzo trimestre e ai dati migliorati per il primo, il 2021 potrebbe chiudersi con un Pil italiano al +6,3/6,4%, piu' di quanto previsto in ottobre". La stima e' del Centro studi Confindustria, secondo cui "si tornerebbe al livello pre-Covid nel primo trimestre 2022, risultato non scontato visti i mancati recuperi nelle crisi precedenti. Nel quarto trimestre, però", si legge in Congiuntura flash, "si sta delineando l'atteso rallentamento, per la scarsita' di materie prime e semilavorati e la risalita dei contagi in Italia e in Europa, che fanno perdurare l'alta incertezza".

Industria: Confindustria, produzione frena nel III trimestre

La produzione industriale e' cresciuta nel terzo trimestre a un ritmo piu' lento (+1,0%) rispetto ai primi due trimestri (+1,5% e +1,2%). Il dato e' contenuto nella Congiuntura Flash del Centro studi Confindustria, secondo cui "il rallentamento e' riconducibile alle difficolta' dal lato dell'offerta: pesa anche in Italia la scarsita' di alcuni input produttivi. Le prospettive pero'", afferma viale dell'Astronomia, "sono buone: in ottobre il Pmi manifatturiero si e' confermato espansivo e in rialzo (61,1 punti), dopo la flessione dei mesi precedenti; a novembre sono cresciuti ordini e attese sulla produzione".

Consumi: Confindustria, trainano rimbalzo

I consumi trainano il rimbalzo. E' quanto si legge nella Congiuntura Flash del Centro studi Confindustria, che stima i consumi privati in ulteriore risalita nel terzo e nel quarto trimestre. I margini di recupero, affermano i tecnici di viale dell'Astronomia, sono ampi: la spesa in servizi e' ancora compressa; cosi' come le immatricolazioni di automobili, che stanno recuperando, ma in misura parziale rispetto al crollo del 2020 (+12,8% fino a ottobre, dopo -30,9%); resta da spendere una parte dell'extra-risparmio accumulato nel 2020. Inoltre, la fiducia dei consumatori a ottobre-novembre e' diminuita poco, rimanendo alta; e gli ordini dei produttori di beni di consumo hanno recuperato ancora. Viceversa, gli alti prezzi dell'energia fanno da freno.

Servizi: Confindustria, prosegue recupero ma incertezza da Covid

La fiducia delle imprese di servizi ha retto a novembre, con buone attese sugli ordini, mentre il Pmi ha iniziato il quarto trimestre in calo, sebbene sopra i 50 punti. Il dato e' contenuto nella Congiuntura flash del Centro studi di Confindustria, secondo cui si tratta di "una frenata fisiologica: la risalita del settore", afferma viale dell'Astronomia, "dovrebbe proseguire, con qualche ombra. Non si sono avuti altri blocchi nei servizi ma l'incertezza per la nuova ondata epidemica potrebbe frenare i flussi turistici, dopo il recupero fino a settembre (-19% i viaggi di stranieri in Italia rispetto al 2019, da oltre -80% a maggio)".

Investimenti: Confindustria, in crescita nel III e IV trimestre

Gli investimenti crescono ancora. Lo segnala la Congiuntura flash del Centro studi Confindustria, secondo cui "gli ordini interni per i produttori di beni strumentali restano su un buon livello a novembre. Percio' gli investimenti, gia' oltre i valori pre-crisi, sono stimati in espansione nel terzo e nel quarto trimestre, anche in macchinari e attrezzature. Agisce da freno il rincaro delle commodity, che comprime margini e cash flow delle imprese. Positivo, invece, che i tassi restino ai minimi, grazie alla Bce iper-espansiva: il Btp e' a 0,92% a novembre, il costo del credito in Italia a 1,2%.

Export: Confindustria, frena a settembre dopo 3 mesi di salita

Frena l'export italiano di beni. A settembre, segnala la Congiuntura Flash del Centro studi Confindustria, ha registrato un calo, dopo tre mesi di salita. Nella media del terzo trimestre la dinamica e' quasi piatta a prezzi costanti (+0,1%). La performance resta molto eterogenea tra settori e mercati: pesa la caduta nei mezzi di trasporto; deboli le vendite verso Regno Unito e, di recente, Svizzera. Per il quarto trimestre, gli ordini manifatturieri esteri (Istat e Markit) segnalano espansione. Tuttavia, ritardi e carenze nelle catene internazionali di fornitura, che gia' si riflettono in una battuta d'arresto degli scambi mondiali e un calo dell'export tedesco in agosto e settembre, rischiano di avere un impatto sull'export italiano anche negli ultimi mesi del 2021.

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