Economia
"Pil in calo? Colpa di Bruxelles. Sfiduciare subito Juncker"
L'economista Antonio Maria Rinaldi commenta con Affaritaliani.it i dati Istat
"Il nostro Paese è in mezzo a un rallentamento economico generalizzato. La Germania ha frenato bruscamente nel settore automobilistico di cui noi siamo notoriamente fornitori con l'industria della componentistica. Noi, poi, siamo da sempre il fanalino di coda nella crescita europea perché stiamo adottando delle politiche economiche a immagine e somiglianza di Bruxelles e un modello economico che non vanno bene per il nostro sistema. Ricette che da sempre ci condannano a marciare a un ritmo inferiore a quello dei nostri partner". Così l'economista Antonio Maria Rinaldi commenta con Affaritaliani.it i dati Istat e spiega come mai il nostro Paese è entrato in recessione tecnica.
Nella sua stima preliminare sull'andamento del Pil nel quarto trimestre del 2018, l'Istat ha certificato l'ingresso dell'Italia in recessione. Cosa sta succedendo all'economia del nostro Paese?
"Il nostro Paese è in mezzo a un rallentamento economico generalizzato. Vorrei poi ricordare che per il 2018 la legge di bilancio è stata varata dal governo Gentiloni".
Quindi, è d'accordo con il vicepremier Luigi Di Maio che ha spiegato che "chi era al governo prima di noi ha mentito sull'uscita dalla crisi"...
"Il Def del governo Conte è stato preparato per il 2019, non per il 2018. Ma non voglio assolutamente dare la colpa all'esecutivo precedente. I dati macroeconomici attuali risentono di una situazione di raffreddamento sia europeo sia mondiale. Basta osservare cosa sta accadendo in Germania".
D'accordo, ma in Germania e Francia il segno davanti al Pil è ancora positivo e la crescita c'è, anche se più bassa, mentre da noi il segno è negativo e la crescita è sparita...
"La Germania ha bruscamente rallentato nel settore automobilistico di cui noi siamo notoriamente fornitori con l'industria della componentistica. Noi, poi, siamo da sempre il fanalino di coda nella crescita europea perché stiamo adottando delle politiche economiche a immagine e somiglianza di Bruxelles e un modello economico che non vanno bene per il nostro sistema. Ricette che da sempre ci condannano a marciare a un ritmo inferiore a quello dei nostri partner. O sono stati incapaci tutti i governi che si sono succeduti alla guida dell'Italia negli ultimi 15 anni oppure è il modello ad essere sbagliato e che va rivisto completamente".
Si riferisce all'impossibilità da parte dei governi italiani di mettere in campo politiche economiche espansive che i parametri comunitari non ci consentono di azionare?
"Non solo. E' stato lo stesso presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker ad ammettere, nella gestione del caso Grecia, che le politiche dell'austerity sono state sbagliate. Ora che l'Italia è entrata in recessione, vogliamo perseguire le stesse politiche del 2011 cieche e folli dove un'ulteriore dose di austerità ha ulteriormente affossato l'economia del nostro Paese? Questa volta dobbiamo reagire in maniera diversa, accelerando sugli investimenti e avendo il coraggio di sforare il deficit per dare forza agli investimenti pubblici produttivi".
Ma su di noi aleggia lo spettro della manovra correttiva...
"Ecco, proprio ciò che bisogna evitare. Dobbiamo, al contrario, dare sostegno all'economia e non introdurre manovre di austerità per rientrare in quei numerini comunitari che non fanno altro che peggiorare la situazione".
In occasione del dato sul Pil del quarto trimestre, il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Giovanni Tria hanno parlato di "dati transitori", a fronte dei quali la crescita ritornerà nel secondo semestre di quest'anno...
"E' ovvio che moltissimo dipenderà dalla situazione internazionale. Ma un ruolo importante verrà giocato dalla consapevolezza del governo nell'azionare maggiori investimenti pubblici a supporto dell'andamento congiunturale del Pil".
Ma come agire in uno scenario in cui il governo italiano ha scampato per poco la procedura d'infrazione?
"Le nuove forze politiche che a maggio, dopo le elezioni, siederanno nel Parlamento europeo dovranno chiedere immediatamente la mozione di sfiducia dell'attuale Commissione, che altrimenti rimarrà fino a novembre e andrà in pressing sull'Italia, chiedendo una manovra correttiva. Juncker ha ammesso errori sull'austerity, dimostrando nei fatti di esser stato alla guida del peggior esecutivo comunitario di tutti i tempi. Non può rimanere in carica con diversi equilibri politici a Strasburgo. Bisognerà eleggere subito una nuova Commissione che, in maniera anticipata, tenga immediatamente conto dei nuovi rapporti di forza all'Europarlamento e che sia sensibile alle effettive esigenze dei Paesi membri, lasciando loro la possibilità di mettere in campo politiche espansive. Un esecutivo non cieco come l'attuale che vuole riproporre le ricette fallimentari dell'austerity. E' nell'interesse di tutti".