Economia
Pil, l'industria tira fuori l'Italia dalla recessione: +0,2% nel trimestre
Secondo la stima preliminare dell'Istat, il Pil del primo trimestre sale dello 0,2%. Interrotta la crescita negativa dell'ultimo semestre del 2018. Spread giù
Dopo il doppio rimbalzo della produzione industriale a gennaio e a febbraio, era nell'aria. Un sentore che l'ultimo bollettino della Banca d'Italia aveva contribuito a rafforzare: nel primo trimestre dell'anno, l'Italia è uscita dalla recessione economica, trend che aveva caratterizzato l'andamento del Pil nel secondo semestre del 2018.
Secondo quanto ha appena comunicato infatti l'Istat, la nostra economia ha fatto registrare un tasso di crescita dello 0,2% da gennaio a marzo. Certo, si tratta della stima preliminare dell'istituto centrale di statistica guidato da Mario Blangiardo, in valori concatenati con anno di riferimento 2010 e corretta per gli effetti di calendario e destagionalizzato. Ma fa ben sperare per una stabile inversione del ciclo economico di breve, perché i primi tre mesi dell'anno, oltre ad aver avuto una giornata lavorativa in meno rispetto al trimestre precedente e due giornate lavorative in meno rispetto al primo trimestre del 2018 (la crescita tendenziale è dello 0,1%), sono generalmente la parte dell'anno più "fredda" per quanto riguarda l'andamento dell'attività economica. Il dato è stato accolto senza grandi entusiasmi dagli investitori visto che sul mercato secondario lo spread fra Btp decennali e i Bund di pari scadenza è leggermente calato di quattro punti base, a 255, rispetto all'apertura delle negoziazioni odierne.
La variazione acquisita per il 2019 è pari a +0,1%. "Domani potremo festeggiare il primo maggio con dati positivi: l’Italia fuori dalla recessione dimostra che la direzione intrapresa dal governo è quella giusta. Andiamo avanti come un treno verso il cambiamento”, ha commentato immediatamente il vicepremier Luigi Di Maio, in trasferta a Tunisi per un bilaterale economico.
All'inizio del 2019 "l'economia italiana ha segnato un moderato recupero che ha interrotto la debole discesa dell'attività registrata nei due trimestri precedenti. Nel complesso, l'ultimo anno si è caratterizzato come una fase di sostanziale ristagno del Pil, il cui livello risulta essere nel primo trimestre del 2019 pressochè invariato rispetto a quello di inizio del 2018", ha commentato l'Istat, segnalando che la stima si basa su una valutazione dal lato dell'offerta che indica un netto recupero dell'attività industriale e contributi positivi sia del settore agricolo, sia dell'insieme del terziario".
"La variazione congiunturale del Pil, la più elevata dall'ultimo trimestre 2017, è la sintesi - ha concluso l'Istat - di incrementi del valore aggiunto sia nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell'industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta".