Economia
Pil, l’Istat taglia le stime a +0,3% ma è più ottimista del Governo
Contributo neullo dall'export. Tira solo la domanda interna
Una sforbiciata (dal +1,3%) alle stime di crescita, in linea rispetto a quanto fatto dagli altri centri di ricerca, ma in maniera meno pessimista di quanto fatto dal Governo Conte. L'Istituto centrale di statistica ha previsto che nel 2019 il Pil crescerà dello 0,3% in termini reali, in deciso rallentamento rispetto all'anno precedente. Un andamento determinato dal contributo offerto dalla domanda interna al netto delle scorte, l'unico positivo per la crescita (0,3 punti percentuali), mentre l'apporto della domanda estera netta e quello della variazione delle scorte risulterebbero nulli.
"L'attuale scenario di previsione è caratterizzato da alcuni rischi al ribasso rappresentati da una ulteriore moderazione del commercio internazionale e da un possibile peggioramento delle condizioni creditizie legato all'aumento dell'incertezza e all'evoluzione negativa degli scenari politici ed economici internazionali", avverte l'Istat.
Nel Documento di economia e finanza (Def), la cornice macroeconomica della prossima legge di Bilancio, anche il Governo aveva fatto retromarcia rispetto alle previsioni (considerate fin da subito troppo ottimistiche da varie istituzioni nazionali e internazionali) contenute prima nel Documento programmatico di bilancio (+1,5%) di ottobre 2018, e poi negli allegati relativi alla legge di Bilancio per il 2019 (+1%) inviati a dicembre 2018 a Bruxelles, fissando per quest'anno una crescita di appena dello 0,2%, +0,1% nel quadro tendenziale a cui vanno aggiunti poi il contributo di un punto percentuale derivante dal decreto Crescita e dallo Sblocca-cantieri.
L'istituto guidato da Carlo Blangiardo è più ottimista anche della Commissione europea che a inizio maggio nelle proprie previsioni economiche di primavera ha rivisto leggermente al ribasso le stime di crescita per l'Italia nel 2019, allo 0,1% e dell'Ocse secondo cui il Pil sarà pari a zero nel 2019 e resterà "modesto", allo 0,6%, nel 2020.