Economia
Pil, la verità sulla doccia fredda. Parla Carnevale Maffè (Bocconi)
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Per gli analisti di UniCredit la crescita "è una sorpresa al ribasso". L'ufficio studi di Nomisma parla di "rallentamento inatteso e per il raggiungimento del target (del Def del governo, ndr) di fine anno saranno fondamentali le vendite Natale". Insomma, una doccia fredda: che sta succedendo?
"E' una doccia fredda per i Renziani (scherza), noi gufi (ride, poi) lo diciamo da tempo che non bisogna festeggiare quando la situazione è ancora così critica. E' troppo presto per sentirsi fuori dai giochi e festeggiare. Bisogna tenere alta la tensione e, lo sappiamo, il Pil è ancora fortemente determinato da componenti esogene e cicliche. Il Paese dipende ancora mani e piedi dalla domanda esterna che sta rallentando. E se non ripartiranno gli investimenti avremo un Pil che è leggerissimo".
Perché?
"Solo gli investimenti cambiano il Pil potenziale. E gli investimenti nel tessuto produttivo non stanno ripartendo. Il dato vero è che la crescita del prodotto, quindi, non è strutturale e non sta incidendo sui guadagni di produttività. Non si tratta di un Pil che va a pensare al futuro, ma è soltanto una cura di superficie. Gli interventi del governo vanno ad incidere solo sulla spesa di breve, di tipo elettorale, come qualche pezzo del Jobs Act, molto tattico rispetto al modello di flessibilità del lavoro".
E quindi?
"Mi spiace dirlo, ma la verità è che si è fatto troppo poco per incentivare un Pil guidato dagli investimenti di produttività".
Secondo gli analisti di UniCredit, a questo punto il target 2015 dello 0,9% per la crescita complessiva del Pil prevista dal Def è a rischio. Sei d'accordo?
"Sì. La verità è che il rischio vero sta nel tasso di inflazione e non nel Pil, perché gli assunti fondamentali sono che l'inflazione aumenti e, invece, non crescerà a meno che la Bce non sconquassi il sistema".
Per il quarto trimestre la crescita dovrebbe tornare ad accelerare visto che ci sarà la fase due del Qe dell'Eurotower e, con la Fed che alzerà i tassi d'interesse, l'euro continuerà a scendere, però...
"Sì, vediamo però di quanto sarà l'intervento della banca centrale americana. E' tutto teorico. Ciò che bisogna capire è che la situazione è microeconomicamente morta. Il governo deve capire che se insisterà a blandire la superficialià della gente con interventi elettorali, ne pagherà tutte le conseguenze. Atteggiamento che è stato poi il difetto berlusconiano storico e cioè quello di non aver detto la verità. Putroppo per il Paese, si tratta di un'occasione perduta".