Economia
Pir, a quota 20 i piani di risparmio esentasse. Ecco chi vince finora la sfida
I Pir sono l’occasione per rilanciare le Pmi in borsa, specie le più innovative. Tutti i vantaggi fiscali di questo nuovo strumento per il risparmio gestito
Chi investe in società che rispettano almeno due dei tre requisiti previsti (investire in ricerca e sviluppo almeno il 3% del maggiore tra fatturato e costo di produzione, impiegare personale altamente qualificato nella misura di almeno un quinto della forza lavoro ed essere titolari di almeno un brevetto) ottiene infatti una detrazione fiscale del 30% sull’importo investito, che si somma all’esenzione dell’imposta di successione e della tassa sulle rendite finanziarie previste per i Pir.
Attualmente solo 7 società delle 79 piccole e medie imprese quotate in borsa hanno ottenuto tale qualifica: Fope, MailUp, Digitouch, Dhh, Energica Motor Company, Clabo e Giglio Group. Guarda caso alcune di queste, come Clabo (+175% da inizio anno), Giglio Group (+86%) e Fope (+46%), hanno ottenuto performance stellari: merito di scelte azzeccate del management e dei buoni risultati fin qui ottenuti, certamente, ma non è da escludere che su qualche titolo stiano iniziando a posizionarsi i primi Pir.
Luca Spoldi