Economia

Pmi manifatturiero ai minimi da maggio: a settembre scende a 55,5 punti

Il valore indica un rallentamento dello slancio di crescita, mostrando il più debole tasso di espansione da quattro mesi

Pmi manifatturiero, l'indice perde 2,5 punti rispetto ad agosto: risultato ai minimi dal mese di maggio

In Italia l'indice pmi servizi è in discesa: secondo quanto calcolato da Ihs Markit nel mese di settembre ha perso 2,5 punti rispetto al mese di agosto: dal 55,5 al 58. Il dato fotografa una stima peggiore delle attese che stimavano una flessione a 56,5. Con 55,5, l'indice destagionalizzato dell’attività terziaria segnala, spiega Ihs Markit, "il quinto mese consecutivo di espansione della produzione del settore dei servizi, registrando un valore complessivamente forte. In calo da 58,0 di agosto, l’ultimo valore indica comunque un rallentamento dello slancio di crescita, mostrando il più debole tasso di espansione da maggio. Resta da segnalare però che nel corso dell’intero terzo trimestre, l’indice medio di 57,2 è stato il più alto dal secondo trimestre 2006".

L'indice composito destagionalizzato della produzione di settembre si è posizionato su 56,6 "indicando l’ottavo mese consecutivo di espansione, peraltro generalmente forte, della produzione del settore privato italiano. L’ultima lettura ha tuttavia mostrato valori in discesa rispetto al picco in 15 anni di 59,1 dello scorso agosto, mostrando una leggera moderazione dello slancio di crescita". 

Il settore terziario in Italia, ha commentato Lewis Cooper, Economist presso Ihs Markit, ha registrato a settembre un’altra forte prestazione, con l’attività economica che ha continuato a segnare una forte ascesa, malgrado il tasso di espansione sia rallentato al valore più lento da maggio in linea con la simile diminuzione del flusso dei nuovi ordini in una situazione di stagnazione generale delle commesse estere. Nel settore privato si è registrata una tendenza analoga, dove la crescita della produzione ha riportato il valore più lento in cinque mesi, rimasto comunque elevato".

A fine terzo trimestre, ha aggiunto "è ancora una volta la manifattura a guidare l’espansione generale, indicando però anche un tasso più lento di crescita della produzione rispetto ad agosto. Questo rappresenta tuttavia solo un leggero rallentamento in coda a un trimestre che ha indicato l’espansione più forte del settore privato da metà 2006". "Le pressioni inflazionistiche restano il principale rischio al ribasso, poiché il carico di costi per le aziende italiane aumenta rapidamente a causa del costante rialzo dei prezzi d’acquisto del manifatturiero che si riversa sul settore terziario. Nel complesso, comunque, l’economia italiana resta su un terreno di crescita con un ampio numero di aziende che prevede che si manterrà tale per i mesi a venire", ha concluso.