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Economia
Pnrr, assist dell'Europa a Meloni. Bruxelles approva il nuovo piano
Ursula Von Der Leyen e Giorgia Meloni

Pnrr, l'intervento del ministro Fitto dopo l'ok al nuovo piano - VIDEO 

Pnrr, Fitto: "Piano aumenta a 2,8 miliardi"

 

La revisione del Pnrr porta il piano ad aumentare per "complessivi 2,8 miliardi di euro" di cui 2,7 miliardi dal RePower e un "piccolo ricalcolo" di altri 100 milioni di euro. Lo ha detto in conferenza stampa Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr. Il via libera della Ue alle modifiche al Pnrr "è stata una eccellente dimostrazione di cooperazione positiva con la Commissione europea" ed "esprimo soddisfazione e ringraziamento per il metodo, l'approccio e il lavoro portato avanti". Lo ha detto in conferenza stampa Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr. "Abbiamo rispettato i termini e abbiamo avuto modo di affrontare un piano molto complesso per dimensione. La differenza con gli altri Paesi è nei numeri ed è evidente, ma anche dal punto di vista delle necessità, frutto sia del cambiamento di scenario ma anche per la necessità di adeguare le misure", ha aggiunto. 

"Nei prossimi giorni definiremo con la Commissione europea gli ultimi aspetti per giungere alla definizione anche del pagamento della quarta rata entro la fine dell'anno". Lo ha detto in conferenza stampa Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr. "Ci poniamo - ha aggiunto - l'obiettivo di poter raggiungere gli obiettivi modificati dalla revisione sulla quinta rata entro il 31 dicembre di quest'anno. E' un obiettivo ambizioso che definiremo nei prossimi giorni". "Il raggiungimento degli obiettivi della terza rata - ha spiegato Fitto- è stata la prova generale per comprendere la complessità del piano, le difficoltà esistenti e la necessità di avviare un'importante modifica. Abbiamo raggiunto 54 obiettivi, spostandone uno alla quarta, abbiamo estrapolato la quarta rata da questa revisione, per raggiungere il risultato entro l'anno, modificando 11 dei 28 obiettivi della quarta rata che sono stati approvati dalla Commissione", ha aggiunto il ministro.



Il commento della premier Meloni: "Dalla rimodulazione 21 miliardi per la crescita" 

 

Il Governo mette a disposizione della crescita economica italiana altri 21 miliardi di euro dalla revisione delle risorse del Pnrr. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi. In pratica una seconda manovra economica in gran parte destinata allo sviluppo e alla competitività del tessuto produttivo italiano, ha detto - sempre secondo quanto si apprende - la presiedente del Consiglio Giorgia Meloni incontrando le associazioni datoriali a Palazzo Chigi.    

"Abbiamo lavorato a una legge di Bilancio consapevoli che parallelamente stavamo trattando con la Commissione europea la revisione del Pnrr", ha spiegato la premier. "Da sempre il nostro ragionamento -ha aggiunto - è stato quello di considerarli entrambi come due parti di un’unica strategica di politica economica: la necessità di assicurare la piena complementarità tra le politiche ordinarie e il Pnrr è stata da sempre un obiettivo di questo Governo".

Il Pnrr approvato oggi dalla Commissione Ue rappresenta l’aggiornamento del piano pluriennale di investimenti e riforme che l’Italia è chiamata a realizzare entro il 2026. Lo ricordano fondi di Palazzo Chigi. E la Legge di Bilancio 2024 ha lo stesso orizzonte temporale del PNRR (2024-2026). I 122 miliardi di euro del PNRR sono risorse a debito che il nostro Paese dovrà restituire. Risorse che insieme ai 30 miliardi del fondo complementare incidono sui saldi a disposizione della Legge di Bilancio.    In sostanza, molte delle misure indirizzate alla crescita, alle infrastrutture e al sostegno del tessuto produttivo sono state contemplate negli interventi riformulati del Pnrr e non nella legge di bilancio. 

Il nuovo piano, che vale 194,4 miliardi, include un capitolo REPowerEU. L'Italia incasserà la quarta rata entro la fine dell'anno

La Commissione europea ha dato oggi una valutazione positiva alle modifiche del Piano nazionale di ripresa e resilienza dell'Italia, che comprende un capitolo REPowerEU. Il piano vale ora 194,4 miliardi di euro (122,6 miliardi di euro di prestiti e 71,8 miliardi di euro di sovvenzioni) e prevede 66 riforme, sette in più rispetto al piano originale, e 150 investimenti.

Il capitolo REPowerEU dell'Italia comprende cinque nuove riforme, cinque investimenti potenziati basati su misure esistenti e 12 nuovi investimenti per realizzare gli obiettivi del piano REPowerEU di rendere l'Europa indipendente dai combustibili fossili russi ben prima del 2030. Queste misure si concentrano sul rafforzamento delle reti di trasmissione e distribuzione dell'energia elettrica, sicurezza energetica e accelerazione della produzione di energia rinnovabile. Sono inoltre coperte le misure volte a ridurre la domanda di energia, ad aumentare l'efficienza energetica, a creare e rafforzare le competenze necessarie per la transizione verde, nonché a promuovere il trasporto sostenibile.

Il Pnrr modificato comprende 145 misure nuove o riviste e copre le misure previste dal capitolo REPowerEU. Queste misure mirano a rafforzare le riforme chiave in settori quali la giustizia, gli appalti pubblici e il diritto della concorrenza. Una serie di investimenti nuovi o potenziati promuovono la competitività e la resilienza dell'Italia, nonché la transizione verde e digitale. Questi investimenti riguardano settori quali l'energia rinnovabile, le catene di approvvigionamento verdi e le ferrovie.

Leggi anche: Pnrr, l'Italia ha fallito l'obiettivo: tempo scaduto. Non era mai successo

Le modifiche apportare all'Italia

Le modifiche apportate dall'Italia al piano originario, come spiegato  dalla Commissione europea, si basano sulla necessità di tenere conto di circostanze oggettive che ostacolano la realizzazione di determinati investimenti come originariamente pianificato, tra cui l’elevata inflazione sperimentata nel 2022 e nel 2023, le interruzioni della catena di approvvigionamento causate dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e la disponibilità di alternative migliori per raggiungere l’ambizione originaria di determinati investimenti. Un'altra circostanza oggettiva riguarda la revisione al rialzo della dotazione massima di sovvenzioni Rrf, da 68,9 miliardi di euro a 69 miliardi di euro, a seguito dell’aggiornamento di giugno 2022, che riflette il risultato economico comparativamente peggiore dell’Italia nel 2020 e nel 2021 rispetto a quanto inizialmente previsto.

Il piano modificato pone una forte attenzione alla transizione verde, assegnando il 39,5% dei fondi disponibili a misure che sostengono gli obiettivi climatici (rispetto al 37,5% del piano originale). Le nuove riforme e i nuovi investimenti inclusi nel capitolo REPowerEU contribuiscono in modo significativo alla dimensione verde del piano.
 Le riforme accelereranno la diffusione delle energie rinnovabili attraverso procedure di autorizzazione semplificate, ridurranno i sussidi dannosi per l’ambiente, faciliteranno la produzione di biometano e intensificheranno la fornitura e l’adozione delle competenze necessarie per la transizione verde.

Queste riforme, come illustrato ancora una volta dalla Commissione europea, sono integrate da una serie di investimenti nuovi o potenziati, finalizzati ad aumentare l’efficienza, l’affidabilità e la sicurezza della rete elettrica, aumentare la produzione di idrogeno e rafforzare la flotta ferroviaria e di autobus a zero emissioni. Altri investimenti includono il sostegno alle aziende private per migliorare l’efficienza energetica del loro processo produttivo.

Un Paese più digitale

Cresce anche l'ambizione digitale del piano italiano, grazie a una serie di nuovi investimenti che favoriscono lo sviluppo di tecnologie avanzate, sostengono le start-up e investono in ricerca e sviluppo. Il piano rivisto destina il 25,6% della sua dotazione totale al sostegno della transizione digitale del Paese (rispetto al 25,1% del piano originale).


"Il piano modificato di ripresa e resilienza dell'Italia è ambizioso anche sul fronte della connettività, migliora la digitalizzazione della pubblica amministrazione e delle imprese e promuove lo sviluppo delle competenze digitali e delle tecnologie. Il piano modificato mantiene la sua importante dimensione sociale. Si prevede che diverse misure del piano modificato dell’Italia contribuiranno a migliorare la competitività e la resilienza dell’economia italiana. Esso comprende misure volte a rafforzare la resilienza del settore sanitario, ad aumentare l’efficacia delle politiche attive del mercato del lavoro, a sostenere il sistema educativo e a ridurre le disparità regionali", concludono dalla Commissione europea.

Il Consiglio avrà ora, di norma, quattro settimane per approvare la valutazione della Commissione che ha dato il via libera alle modifiche del Pnrr italiano. L'approvazione del Consiglio consentirà all'Italia di ricevere 500 milioni di euro di prefinanziamento dei fondi RepowerEu.
Nell’ambito del Recovery, l’Italia ha ricevuto finora 85,4 miliardi di euro: 24,9 miliardi di euro in prefinanziamenti e 60,5 miliardi di euro erogati in totale per i primi tre pagamenti.

Leggi anche: Nexi e Microsoft: al via la partnership per la digitalizzazione delle imprese

 

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