Economia

Pnrr, Italia molto indietro: al 28% degli obiettivi. Ma bisognava essere al 39

Il ritardo verso la tabella di marcia è quantificato in circa 26 mld. Su dodici progetti da concludere entro fine mese, solo 3 sono stati completati. Lo studio

Pnrr, Italia lontana dagli obiettivi di marzo: conclusi solo 3 su 12

L'Italia è in grande difficoltà sul Pnrr. Questo è quanto emerge da una ricerca fatta da un soggetto indipendente, la Fondazione Openpolis, specializzata nella raccolta di dati e nell’analisi di fenomeni politici e sociali. Mentre il governo Meloni - si legge su La Stampa - è in attesa dell’esito dell’ultima richiesta di finanziamento, inviata alla Commissione europea il 30 dicembre, insieme alla documentazione che dovrebbe provare il raggiungimento delle 55 scadenze previste per il secondo semestre del 2022 (in ballo c’è una nuova rata da 19 miliardi di euro di fondi), il Pnrr nei primi mesi dell'anno segna un netto rallentamento. E soprattutto non decollano gli investimenti, anzi. Secondo l’ultima verifica effettuata lo scorso 16 marzo, delle 12 scadenze previste per il primo trimestre del 2023 solo tre risultano infatti «a buon punto», mentre altre 9 sono definite «in corso» e quindi, specifica l’ultimo report di Openpolis, «sono lontane dall’essere conseguite».

A questo - prosegue La Stampa - si aggiunge che rispetto al secondo semestre 2022 su 55 adempimenti, 12 non risulterebbero conseguiti (uno del terzo trimestre e 11 del quarto) e questo, salvo i chiarimenti che Roma ha fornito a Bruxelles, rende problematico il via libera della Commissione atteso entro la fine di questo mese. Secondo Openpolis la «situazione denota grandi difficoltà e scarsa attenzione da parte del governo al rispetto del cronoprogramma. Il governo non ha completato neanche una scadenza. Forse perché in ogni caso il prossimo controllo da parte di Bruxelles sarà a fine giugno, con la chiusura del primo semestre. E questo rende le scadenze dei trimestri intermedi meno impellenti". Ma il ritardo è importante ed è quantificabile in 26mld, una cifra molto grossa che mette a rischio le future tranche da Bruxelles.