Economia

Quota decisiva a Marina e Piersilvio. Il testamento di Silvio Berlusconi

Occhi puntati sulla scadenza del 30 settembre

Infatti, la presenza dei due figli maggiori, nati dal matrimonio con Carla Dall’Oglio, nella stanza dei bottoni delle quattro finanziarie di Berlusconi, sarebbe la dimostrazione del ruolo attribuito da tempo dal padre a entrambi affinchè assicurassero la continuità e stabilità del patrimonio, almeno quello riconducibile alla Fininvest e che contiene le società quotate e quindi più in vista con un valore di mercato di 3 miliardi che potrebbe lievitare parecchio in caso di offerte esterne, specie sulla holding televisiva diritto olandese, essendo domiciliata ad Amsterdam. Nello spirito paritetico, equilibrato della redistribuzione degli asset, applicando le norme della successione che attribuisce agli eredi i 2/3 del patrimonio, con la legittima Marina e Pier Silvio si attesterebbero al 31,63% mentre gli altri tre salirebbero in maggioranza relativa al 45,91% che è un dosaggio di equilibri troppo sbilanciato e che certamente Berlusconi non avrà determinato per non indebolire la leadership dei figli maggiori. Le alchimie, meglio i correttivi quindi, si giocano attraverso l’assegnazione della quota disponibile (1/3) pari a circa il 20,2% di Fininvest, così quindi nelle ultime volontà potrebbe essere stata disegnata una governance azionaria dove circa i 2/3 della quota disponibile (18%), quella libera da vincoli di legge, andrebbe a Marina e Pier Silvio attestandoli appena attorno al 48% lasciando agli altri tre la quota residua.

E i figli del secondo matrimonio potrebbero essere compensati con tutti gli altri beni, tra case, immobili, ville, opere d’arte. Quanto al cash, contrariamente a molte indiscrezioni, Berlusconi non disponeva di ingenti risorse liquide, tanto che si lamentava con i suoi consulenti invitandoli a una gestione oculata degli investimenti. In tutto potrebbe aver avuto una cinquantina di milioni contanti, parte dei quali destinati all’ultima compagna Marta Fascina. Detto questo, la prossima assemblea di Fininvest del 29 giugno per bilancio e rinnovo del cda è impermeabile rispetto ai nuovi equilibri, in quanto per statuto, il consiglio viene rinnovato ogni anno e si prevede una conferma in toto: per le quattro holding di Silvio voterà il legale rappresentante Spinelli e nel board c'è un posto vuoto per la morte di Niccolò Ghedini che non dovrebbe essere sostituito. E comunque nello spirito di stabilità e continuità della gestione, Berlusconi dovrebbe aver fissato, come Leonardo Del Vecchio in Delfin, un meccanismo decisionale dell’unanimità o quasi tra i fratelli, per cedere asset strategici come MFE. Nella Delfin serve un quorum dell’85%.

Dell’asse ereditario del fondatore dell’impero ed ex presidente del consiglio, oltre alle società quotate, ai fini di eventuali compensazioni giocano le altre partecipazioni della Fininvest (venture capital, aerei, elicotteri, terreni in Sardegna, immobili, ville, il teatro Manzoni e il Monza calcio. Ma la ripartizione di questi beni, quasi certamente sarà definita attraverso perizie da compiere. Parte dei beni rientrano nel patrimonio di Immobiliare Idra, controllata da Dolcedrago. Sono Villa Certosa e Villa Tattilo entrambe a Porto Rotondo, Villa Zeffirelli a Roma, Villa Lampara a Cannes mentre appartengono al patrimonio personale di Berlusconi Villa Campari, che si trova sul Lago Maggiore, Ville Due Palme a Lampedusa, Villa Belvedere a Macherio e la celebre Villa San Martino di Arcore. Una cosa, secondo i consulenti vicino alla famiglia di Arcore, appare inevitabile. In attesa delle perizie e relative valutazioni per la riattribuzione dei beni agli eredi, c’è una scadenza tassativa che impone una scelta immediata: l’ultima legge di bilancio ha fissato al 30 settembre la data entro la quale compiere assegnazioni agevolate di beni immobili ai soci in cambio del pagamento di tasse ridotte. Questo significa che fino a quando si aprirà il testamento che comprende una moltitudine di asset e si avrà una visione generale dei lasciti e dell’intera successione, sarà inevitabile che le proprietà immobiliari come le ville vengano parcheggiate momentaneamente alla Fininvest per non perdere il vantaggio di pagare oneri ridotti. E poi a perizie e calcoli definiti si vedrà come trasferire i beni agli eredi designati.