Economia
Rete Tim, il tempo stringe: il costo del debito continua a crescere
L'ultimo bond ha una cedola di poco inferiore al 7%, quasi il 2,5% in più del costo medio attuale del debito. E nel 2023 scadono 3,4 miliardi
E quindi si torna alle offerte sul tavolo del board. Kkr ha messo sul piatto 20 miliardi e il fondo, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, avendo parlato con fonti qualificate, se avesse accesso all’esclusiva potrebbe aver bisogno di quattro settimane per una due diligence confermativa prima di arrivare alla cosiddetta “binding offer”, l’offerta vincolante che significa avere fisicamente pronti i soldi da destinare all’operazione.
Ma, si sa, che la preferenza del governo è per la soluzione interna di Cdp-Macquarie. Matteo Salvini – che dopo le elezioni regionali in Friuli ha riguadagnato potere all’interno del governo – la scorsa settimana aveva espresso il suo sostegno per la cordata con Cassa Depositi e Prestiti. “Il mio parere personale – ha detto - è che, siano aeroporti, strade, autostrade, ferrovie o telecomunicazioni, preferisco sempre e comunque un piano industriale a un mero piano finanziario che venga a incassare nel breve termine: qua abbiamo bisogno di un soggetto che nel medio lungo termine investa sulle infrastrutture e sulla rete di questo paese”.
L’offerta di Cdp, però, non scalda gli entusiasmi di nessuno. Secondo quanto si apprende, circa due miliardi deriverebbero dalla messa in atto di misure eccezionali come voucher, incentivi alla migrazione da rame a fibra che avrebbero bisogno di essere approvati dal Parlamento e passare il vaglio delle rispettive authority. Un passaggio che però potrebbe essere inteso a Bruxelles come aiuto di stato in quanto contribuirebbe significativamente a mantenere una valutazione di Open Fiber artatamente elevato. Tra l’altro, Kkr ha già investito in otto progetti simili in tutto il mondo, mentre la cordata di Cdp sarebbe una “neofita” da questo punto di vista.
Vivendi, per il momento, non si esprime. L’ultimo sussurro è la lettera inviata al consiglio di amministrazione. Non si hanno ulteriori informazioni sui francesi che però osservano con malcelato scontento l’evolversi della vicenda. Quali scenari si profilano? Tutto è ancora in gioco, ma mancano 15 giorni. Il governo entro il 13 aprile dovrà presentare i nomi per le aziende partecipate. Poi avrà sette giorni per sminare la bomba Tim. Auguri.