Economia
Riforma delle pensioni, ultime notizie. Cosa cambia con l'Ape: i dettagli
Riforma delle pensioni, ultissime news. Cosa cambia, novità
Riforma delle pensioni, ormai manca pochissimo tempo all’approvazione della Legge di Stabilità per il 2017 e ancora sono molti i dubbi sull’Ape, un prestito bancario che permetterebbe di andare in pensione con un po’ di anticipo. Sicuramente dettagli maggiori sulla riforma pensioni e sopratutto sull’anticipo pensionistico verranno svelati durante la presentazione della Legge di Stabilità. Ma cos’è precisamente l’Ape e come funziona?
(fonte https://www.investireoggi.it)
Riforma Pensioni: cos’è l’Ape e come funziona?
L’Ape è il sistema di anticipo pensionistico che, con la Legge di Stabilità 2017, dovrebbe permettere a coloro che sono nati tra gli anni 1951 e 1953 di andare prima in pensione. Purtroppo, però, non tutti i lavoratori vi potranno accedere ma soltanto alcune categorie e con eventuali penalizzazioni a seconda del reddito.
Le notizie precise riguardanti l’APE sono ad oggi pochissime. Quello che si sa è che i lavoratori iscritti alla previdenza obbligatoria (una volta raggiunta l’età per la pensione di vecchiaia) potranno chiedere un prestito alle Banche che sarà poi pagato dall’Inps. Essi, poi, dovranno restituire tale importo in rate ventennali. La Camusso, che è la leader della CGIL, però, ritiene che l’APE non sarà davvero utile e sarà un fiasco.
Riforma Pensioni: i nodi da sciogliere
Ancora non sono chiari alcuni punti riguardanti l’Ape. Innanzitutto ci si chiede chi potrà richiedere l’anticipo pensionistico. Ebbene, i sindacati avevano chiesto di avere uno sconto di quattro anni. Molto probabilmente il Governo non accetterà tale proposta ma concederà uno sconto di soli tre anni e sette mesi. I lavoratori, quindi, potranno andare in pensione anticipata a sessantatre anni.
Per quanto concerne le detrazioni fiscali per la restituzione dell’anticipo pensionistico si vocifera che i lavoratori che versano in condizione di condizioni di difficoltà (ovvero quelli che hanno redditi bassi, coloro che sono invalidi e fanno lavori usuranti e i disoccupati) restituiranno la somma percepita per la pensione anticipata senza pagare alcun interesse. Per gli altri invece la rata, nel caso di massimo anticipo pensionistico, potrebbe anche superare il 15% del valore dell’assegno.
I dubbi sulla riforma pensioni
Tra i tanti dubbi sulla riforma vi è quello per cui ci si chiede se l’Ape sarà considerato un vero e proprio trattamento pensionistico oppure verrà considerato come un sussidio sostitutivo della pensione. Il Governo, inoltre, dovrà decidere se, nel periodo in cui il lavoratore riceve l’anticipo pensionistico, gli verranno anche riconosciuti i contributi figurativi.
Infine il Governo dovrà creare una norma che coordini l’APE e la previdenza integrativa. Una lavoratore, infatti, potrebbe chiedere che l’anticipo pensionistico venga destinato al suo fondo di pensione integrativo ed in tal caso il prestito concesso potrebbe essere anche inferiore perché esso verrebbe integrato con il capitale del proprio fondo di pensione.
Per sciogliere tali dubbi sulla riforma pensioni, il Governo ha ancora due mesi di tempo. E intanto i sindacati non chiedono tutele soltanto per l’Ape ma premono anche per la proroga per l’opzione donna, per la realizzazione di un’ottava salvaguardia per gli esodati e maggiori interventi per tutelare i cosiddetti lavori usuranti e precoci.