Economia
Rincari bollette, Confindustria: "Task force per aprire i giacimenti di gas"
La bolletta energetica sta crescendo vertiginosamente: nel 2019 era di 8 mld, nel 2021, invece, è salita a quota 21 mld di euro
"Draghi ha la visione chiara di quanto sta accadendo, ma credo sia necessario mettere subito in campo una task force con governo, imprese, consumatori per affrontare l'emergenza e varare misure straordinarie. Come, ad esempio, lo sfruttamento dei nostri giacimenti di gas, aumentando i prelievi in tempi rapidi e rilasciando il gas al sistema industriale a prezzi che facciano riferimento a quelli estivi. Penso anche all'introduzione di agevolazioni fiscali come accade in Germania e Francia e all'aumento della remunerazione del servizio di interrompibilità del settore elettrico e del gas".
In merito a quanto potrebbe aumentare la disponibilità di gas spingendo sulle nostre risorse, "sarebbe una soluzione a invarianza di emissioni di CO2. Attualmente l'Italia estrae 4 miliardi di metri cubi contro i 20 miliardi di consumo del settore industriale. Bisognerebbe puntare almeno a raddoppiare questa produzione, utilizzando i giacimenti esistenti".
Si può fare subito, "sì. L'incremento delle estrazioni -ha spiegato- si può fare in tempi ragionevoli e avrebbe un effetto di mitigazione importante, consentendo alle imprese di stipulare contratti a medio termine e di svincolarsi dall'import. Bisogna far presto e definire una quota così da avere benefici già dal 2023".
Però l'Europa deve fare la propria parte, "certamente. È l'altro tema da affrontare. L'Europa deve muoversi compatta con l'obiettivo di eliminare le barriere tariffarie che ostacolano la creazione del mercato unico. Ma tutti devono fare la propria parte, anche le aziende dell'energia e del gas che adesso stanno facendo elevati profitti. Tutti, ripeto, devono dare un contributo, il governo con misure strutturali di largo respiro, ma anche le Autorità di settore, Arera e Antitrust, non possono considerarsi estranee in questa congiuntura difficile".
In questa fase gioca un ruolo chiave anche la speculazione, "nel mercato delle quote CO2 i prezzi sono condizionati da una partecipazione sempre maggiore di operatori finanziari che sviluppano manovre speculative. Ritengo che in questa fase l'operatività dovrebbe essere ristretta ai soli ad operatori industriali. Inoltre, la commissione dovrebbe utilizzare anche la market stability reserve per raffreddare i prezzi della CO2. Serve equilibrio, responsabilità e una riforma complessiva che in ultima analisi renda la bolletta compatibile con gli obiettivi di sviluppo e crescita. Confindustria è in prima linea per dare il proprio contributo".