Economia
Rothschild, 4 mld che fanno gola a tanti. E' scoppiata la guerra in famiglia
Moglie e madre di Benjamin sono in pessimi rapporti ed è spuntata una sorellastra. Intanto i cugini cercano di rubare i clienti. Speranze anche per 4 nipotine
Rothschild, 4 mld che fanno gola a tanti. E' scoppiata la guerra in famiglia
L'improvvisa scomparsa del barone Benjamin de Rothschild, morto a 57 anni d'infarto ha sconvolto tutta la famiglia. Non solo però per la perdita del proprio caro, ma anche per l'enorme patrimonio lasciato dal banchiere. Due donne, - si legge su Repubblica - la moglie Ariane, nata in Salvador da una famiglia franco-tedesca, e la madre Nadine, ex attrice francese e autrice molto nota di manuali di savoir vivre e di bon ton, una volta celebrate le esequie del congiunto hanno iniziato una disputa ereditaria che sembra fatta su misura per le riviste di gossip. In ballo c’è un patrimonio che, stando alla rivista economica Challenges dovrebbe ammontare a 4,3 miliardi di euro. A stabilire l’attribuzione della cospicua eredità del barone è un testamento, depositato presso lo studio del notaio di Ginevra Didier Bottge.
Quattro ragazze, - prosegue repubblica - nate tra il 1995 e il 2002, dovrebbero figurare nel testamento, gelosamente custodito dal notaio Bottge, quali eredi dirette del patrimonio di Benjamin de Rothschild. Essendo però al momento ancora troppo giovani, le redini della holding che gestisce gli affari di famiglia, ovvero il gruppo Edmond de Rothschild, sono saldamente nelle mani di Ariane. La moglie però deve vedersela anche con Camillia, sorellastra del marito, nata da una relazione extraconiugale del suocero. Dell’esistenza della quale Benjamin, come in un romanzo di Liala, ha saputo solo ai funerali del padre. In aggiunta a questo palcoscenico litigioso tutto al femminile, a insidiare la fortuna della dinastia ci si sono messi, pure, i cugini francesi, che hanno acquistato proprio a Ginevra, un istituto specializzato nella gestione patrimoniale, la banca privata Pâris Bertrand. L’obiettivo pare chiaro: sottrarre clienti ai cugini, approfittando del denominatore comune di un cognome che da sempre fa rima con banca.