Economia
Saipem, Cao sul ritiro della guidance 2020: "Pronti anche per questa bufera"
In un'intervista al Sole 24 Ore, l'AD spiega la decisione dell'azienda di ritirare la guidance per il 2020
Saipem, l'AD Cao: "Pronti anche per questa bufera. Posizione privilegiata"
“Abbiamo una struttura forte pronta ad affrontare anche questa bufera in quanto disponiamo di asset molto solidi per fronteggiare il contesto presente e le relative prevedibili evoluzioni”. È quanto afferma Stefano Cao, Amministrato Delegato di Saipem, in un'intervista al Sole 24 Ore.
In merito al ritiro della guidance annunciata ieri in serata, Cao afferma che “Il carattere senza precedenti della pandemia e dei suoi effetti su scala mondiale, impongono una particolare attenzione e prudenza nel formulare una nuova previsione considerando un contesto ancora in evoluzione. Ad ogni modo, il CdA continuare a monitorare la situazione e verificherà quando ci saranno le condizioni per fornire stime aggiornate”.
Per il manager, “la crisi che si è abbattuta sull’economia globale a causa della pandemia è divenuta una tempesta perfetta. Saipem ha una posizione privilegiata in termini competitivi avendo intercettato per tempo, da un lato, l’esigenza di accompagnare la transizione energetica, nell’ambito della quale siamo riusciti a costruire una solida leadership lungo l’intera catena del valore del gas naturale e a proporre soluzioni e tecnologie innovative sul fronte delle rinnovabili (dall’eolico offshore al fotovoltaico galleggiante), e della decarbonizzazione, e, dall’altro, la necessità di sviluppo infrastrutturale su scala mondiale. Senza contare che Saipem è stata in grado di proiettarsi su nuovi mercati in aree particolarmente interessanti cavalcando dei mega trend che si erano già manifestati prima dello scoppio del contagio”.
“La profonda ristrutturazione aziendale già avviata dal 2015 - aggiunge Cao - ci ha permesso di raggiungere una condizione di equilibrio dal punto di vista economico-finanziario. Per quanto riguarda le scadenze, l’esposizione della società non presenta impegni significativi per il 2020-2021 in quanto recentemente è stato rimborsato in anticipo il prestito obbligazionario di 500 milioni in scadenza il prossimo anno. Le prossime scadenze di rilievo, relative a tre prestiti obbligazionari di ciascuno 500 milioni ciascuno, sono invece previste tra 2022 e 2025".
"Un ulteriore cuscinetto - prosegue l'AD di Saipem - è poi rappresentato dalla disponibilità di una linea di credito revolving da un miliardo, che scadrà nel 2023, a oggi completamente inutilizzata, e da altre linee non committed per 240 milioni. Il brusco calo delle quotazioni del petrolio e le prospettive di sbilanciamento tra domanda e offerta – conclude il manager – hanno generato una corsa delle maggiori compagnie petrolifere a ridurre i propri impegni fin da subito. Va però ricordato che la società ha avviato da tempo una diversificazione delle sue attività, riducendo la correlazione tra l’andamento del prezzo del greggio e il suo portafoglio ordini, pari a circa 25 miliardi di euro a fine 2019 e caratterizzato per il 70% da prodotti non-oil come gas e rinnovabili”.