Economia
Saipem, il drone Hydrone-R fa progressi: resiste in fondo al mare 167 giorni
Ha il compito di effettuare ispezioni e interventi sulle risorse sottomarine
Saipem, la flotta di droni di nuova generazione che perlustra i fondali marini
Hydrone-R, il drone d'intervento subacqueo di Saipem, attualmente operativo nel progetto di sviluppo Njord Field di Equinor al largo della Norvegia, ha raggiunto il traguardo di permanenza continuativa sul fondo del mare di 167 giorni. Il progetto, che vede impegnato Hydrone-R di Saipem, rientra nell’ambito di un contratto decennale firmato nel 2019 con Equinor. Il drone ha il compito di effettuare ispezioni e interventi sulle risorse sottomarine, fornendo così preziose informazioni sui potenziali pericoli e, in definitiva, migliorando l’integrità e la sicurezza complessive dei sistemi sottomarini di Equinor. Questo accordo è stato il primo contratto di servizio mondiale per droni sottomarini firmato nel settore dell’energia offshore. L'Hydrone-R ha operato ininterrottamente per quasi sei mesi, eseguendo sia lavori a distanza che missioni autonome. Il centro di controllo onshore di Saipem, situato a Stavanger, in Norvegia, supervisiona totalmente le operazioni tramite la comunicazione con la piattaforma: i piloti dei droni di Saipem possono comandare l'Hydrone-R o caricare missioni appositamente progettate per compiti autonomi a bordo del veicolo.
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L'Hydrone-R fa parte del Programma Hydrone di Saipem, composto da una flotta di droni di nuova generazione e attrezzature ausiliarie avanzate. Ad ulteriore prova dell'impegno di Saipem per il miglioramento continuo e l'innovazione, il progetto Njord sarà il luogo dell'imminente primo lancio di Hydrone-W, il drone sottomarino per carichi pesanti completamente elettrico, che porta il processo di elettrificazione della robotica subacquea a un livello superiore. L'Hydrone-W integrerà l'Hydrone-R per le operazioni in tandem e i lavori subacquei simultanei necessari per servire l'intero giacimento di Njord. Ciò rende il programma Hydrone un vero e proprio punto di svolta per il settore dell’energia offshore, con conseguente riduzione dei costi e della carbon footprint, migliorando al contempo la sicurezza e l’efficienza operativa.