Economia

Shopping, via ai saldi di luglio. Ma occhio ai furbi: come evitare le truffe

di Redazione Economia

Salvi estivi di luglio al via: gli sconti proseguiranno per sei settimane in tutta Italia. Regole più stringenti per i negozianti. La guida per lo shopping

Saldi in partenza il 6 luglio: ecco i consigli per non sbagliare lo shopping

Per non incappare in fregature, l'associazione dei consumatori invita a seguire alcune regole base: prima tra tutte conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

Ancora, prestare attenzione ai saldi "veri": la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti. Un invito poi è rivolto ai consumatori: nei giorni che precedono i saldi andate nei negozi a cercare quello che vi interessa, segnandovi il prezzo; potrete così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti, ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.

E ancora: diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova; non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile e deve esserci l’indicazione del prezzo praticato negli ultimi 30 giorni prima dell’avvio dei saldi. Controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Occorre ricordare, inoltre, che il commerciante è obbligato ad accettare forme di pagamento elettroniche (carte, bancomat) anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.