Snapchat ai minimi storici in Borsa. Analisti: non è garantita la redditività
Snapchat continua a soffrire in Borsa, con Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google. Il valore delle azioni di Snap Inc., holding dell’applicazione di messaggistica istantanea, ha perso il 6% nella seduta di mercoledì raggiungendo il minimo storico e portando la perdita totale di valore dalla quotazione al 55%, per poi recuperare il 3% giovedì. Gli analisti, scrive www.corrierecomunicazioni.it, avvertono: le montagne russe non sono finite perché l’andamento del titolo riflette non tanto i trend macro-economici negli Stati Uniti quanto le difficoltà di far quadrare il business in un contesto sempre più competitivo mentre le risorse di cash si esauriscono, come sottolineano a Wall Street.
L’analista Matt Maley della equity stategy Miller Tabak ci va giù duro. Al programma “Trading Nation” della rete americana Cnbc, Maley ha osservato che la quotazione di Snap è scesa molto al di sotto del valore del business della società e che questo potrebbe aprire la strada a una risalita del prezzo che dà una boccata d’ossigeno all’azienda e ai suoi investitori; tuttavia ciò equivale per l’investitore a comprarsi il biglietto della lotteria: se è molto fortunato vincerà un premio stratosferico, ma l’ipotesi più probabile è che abbia buttato i soldi. “Attenzione dunque”, dice l’analista: “Da un punto di vista tecnico è quasi un titolo non vendibile”. Chi investe oggi in Spachat deve chiedersi quanti soldi ha ancora la società e “se può davvero sopravvivere”.
La società di messaggistica guidata dal Ceo Evan Spiegel ha anche subito la defezione di due top manager chiave. A inizio settembre ha comunicato le dimissioni il chief strategy Imran Khan, mentre a inizio anno si è dimesso Drew Vollero, il chief financial officer (già stato sostituito da Tim Stone, ex executive di Amazon). Ora trovare un nuovo capo strategie è fondamentale: il compito è di supervisionare le divisioni partnership e contenuti e assicurare la capacità di produrre fatturato.
Khan ha guidato la creazione e lo sviluppo del business della pubblicità di Snapchat che, secondo le stime degli analisti, porterà quest’anno un fatturato di un miliardo di dollari, e ha svolto un ruolo centrale nell’Ipo di Snap Inc, svoltasi a marzo del 2017. L’esordio è stato brillante, con i titoli che hanno aperto a 24 dollari per azione, sopra il prezzo di 17 dollari dell’initial public offering. Tuttavia nei mesi successivi il valore di Snapchat ha continuato a traballare, mentre il lancio della nuova versione della app, che ha un design rinnovato, ha suscitato confusione in molti utenti. Nel secondo trimestre, per la prima volta, la piattaforma di messaggistica ha registrato una diminuzione degli utenti attivi giornalieri rispetto al trimestre precedente (188 milioni in tutto il mondo, in calo del 2% rispetto al primo trimestre), che hanno fortemente deluso Wall Street nonostante le revenues abbiano battuto le attese; per la prima volta il valore del titolo è sceso sotto quota 10 dollari.
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