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Economia
Spregiudicato ed evasore: chi è Chen Wenxu, magnate di Aumai accusato di frode
chen wen xu

AUMAI: chi è il magnate degli store cinesi Sandro Chen Wenxu, in manette per frode. Le carte 

Sono scattate ieri le manette di per il magnate di AUMAI, la catena di supermercati cinese specializzata in commercio di abbigliamento, accusato di frode fiscale per un complessivo di 20 milioni di euro. Chen Wenxu, detto “Sandro Chen”, è stato infatti giudicato dagli inquirenti la "mente" del sistema multilivello di evasione che vede coinvolto il gruppo cinese, e per questo - si legge nell'ordinanza che Affaritaliani.it ha esaminato e pubblica integralmente - nei suoi confronti è stata disposta la custodia cautelare in carcere.

SCARICA E LEGGI L'ORDINANZA DI APPLICAZIONE DELLE MISURE CAUTELARI DEL "CASO AUMAI"

Classe 1976, Chen Wenxu è arrivato nel Belpaese una ventina di anni fa e oggi a capo della catena di supermercati dal fatturato annuo di 60 milioni di euro. Un business, il suo, in realtà molto più vasto e che spazia dall’export in Cina di prodotti made in Italy attraverso un portale online creato ad hoc (Itaoly ha generato nel 2016 un monte ricavi vicino al milione di euro) alle vendite all’ingrosso con il maxi centro commerciale di Agrate Brianza (oltre 50milioni milioni di investimento).

Il re degli store cinesi è amministratore di fatto di tutte le società del gruppo, non avendo egli mai firmato alcuna delle dichiarazioni fraudolente oggetto della contestazione. Ciononostante i giudici che hanno disposto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere gli hanno riconosciuto il “pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio... egli è il principale artefice e fruitore di un articolato sistema di frode fiscale che coinvolge tutte le società del gruppo AUMAI, destinato a sottrarre, in modo sistematico e costante nel corso del tempo, milioni di euro all’imposizione con massiccio impiego di risorse umane, finanziarie, societarie e organizzative, e drenaggio di capitali all’estero”. Insomma: la sua precisa volontà di dirottare giganteschi flussi di capitale verso l’estero, e le modalità della sua condotta, secondo gli inquirenti sono “indicative di un elevato spessore criminale, in uno con la negativa personalità dell’imputato (gravato da numerosi precedenti, anche infraquinquennali, per gravi reati commessi tutti nell’esercizio dell’attività imprenditoriale) dimostrano come Chen Wen Xu sia soggetto spregiudicato, assolutamente non in grado di orientare positivamente la sua condotta, insensibile all’effetto special preventivo di condanne passate in giudicato ed incline e propenso a reiterare il reato pur di conseguire i suoi fini di lucro”.

Ecco perchè nei suoi confronti è scattato anche un sequestro preventivo: sigilli a conti correnti, quote societarie, orologi di pregio e alla villa di lusso di Calcinato per un valore totale di sei milioni di euro. Insieme al re degli store cinesi è finita agli arresti domiciliari anche la compagna del 47enne, Hu Xuelian, soprannominata Serena, in quanto “collaboratrice e vicaria" del dominus, un vero e proprio braccio destro di Sandro e suo altr ego. 






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