Economia
Stellantis, altro che Italia: il mercato chiave sono gli Stati Uniti. E per il rilancio negli Usa Elkann sceglie il super manager Palmer
Richard Palmer, l'uomo che per anni ha affiancato Sergio Marchionne, è stato scelto da John Elkann come special advisor per traghettare il gruppo nell'era post Tavares
Dopo Tavares, Elkann punta sugli Usa: Richard Palmer al comando per il rilancio
L’addio di Carlos Tavares non è stato una sorpresa: era nell’aria da tempo. Eppure, Stellantis si ritrova oggi senza un amministratore delegato, con John Elkann costretto a presiedere un comitato ad interim per gestire l’attesa, fino alla nomina del nuovo leader, prevista entro metà 2025. Ma com'è possibile che un gruppo di questa portata non avesse già pronto un successore, quando l'uscita di scena del manager portoghese era più che prevista e prevedibile?
Negli ultimi mesi, più volte si è letto di papabili successori: da Luca de Meo (Renault) a Jean-Philippe Imparato (Alfa Romeo), ma nessuno ha ancora preso forma concreta. Tra tante ipotesi, un nome suona ora più che familiare: Richard Palmer, l'uomo che per anni ha affiancato Sergio Marchionne, è stato scelto da John Elkann come special advisor per traghettare il gruppo nell'era post Tavares.
Palmer non è solo un'ombra del passato, ma la sua storia è ben intrecciata con quella di Stellantis. Entrato in Fiat nel 2003, è stato Cfo di Chrysler nel 2009, durante la delicata fase post-bancarotta, e ha poi gestito le finanze di Fca nel decennio che ha portato alla fusione con Psa. Era la spalla destra di Marchionne: quando il manager italo-svizzero illustrava i conti di Fca agli analisti, passava regolarmente la parola a Palmer per chiarire i dettagli tecnici. Insomma Palmer era visto come una colonna portante nella trasformazione di Fiat e Chrysle, e non solo per Marchionne, ma anche per Mike Manley, che ne apprezzava la visione strategica. Nel 2023, Tavares aveva invece deciso di farne a meno, sostituendolo con Nathalie Knight. Ora però, con il mercato nordamericano in piena crisi, Elkann ha deciso di richiamarlo.
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D'altronde l'America è il tallone d'Achille di Stellantis e sono i numeri a dirlo: nei primi nove mesi del 2024, le vendite del gruppo negli Stati Uniti sono crollate del 17%, con un tracollo del 36% nel terzo trimestre. Marchi come Jeep, Chrysler e Ram, che per anni hanno dominato il mercato nordamericano, sono ora in evidente difficoltà sul mercato. Allora Elkann è intervenuto direttamente, inviando un messaggio chiaro dal quartier generale di Auburn Hills: è necessario invertire la rotta. La strategia è puntare sul mercato americano per rilanciare Stellantis, ma serve qualcuno che conosca il sistema e sappia muoversi con rapidità. Ed è qui che entra in gioco Palmer, uomo di grande esperienza negli USA e profondo conoscitore delle dinamiche interne al gruppo.
Palmer non sarà solo: il Comitato Esecutivo ad Interim, comprende anche figure di primo piano come Antonio Filosa (responsabile delle Americhe) e Jean-Philippe Imparato (mercato europeo). Insieme, dovranno traghettare Stellantis fuori dalla crisi e preparare il terreno per il nuovo Ceo. Ma il ritorno di Palmer è una soluzione definitiva o un tampone d’emergenza? Da un lato, il suo passato parla chiaro: è stato protagonista di successi importanti. Dall’altro, richiamare una figura storica potrebbe sembrare un segnale di debolezza, e forse anche una mancanza di visione per il futuro. Una cosa è certa: il mercato americano è cruciale per Stellantis. Senza una svolta rapida, il gruppo rischia di perdere competitività non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo.