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Economia
Stellantis, Landini e Schlein al governo: "Meloni convochi l'azienda"
Adolfo Urso

Stellantis, la posizione di Landini 

Continua a tenere banco il caso Stellantis. Dopo lo scontro a distanza tra il ministro delle imprese Adolfo Urso e l’ad Tavares oggi è il leader della Cgil ha invocare un intervento del governo sul dossier. "Siamo di fronte ad una situazione che da tempo denunciamo. La capacità produttiva dell'azienda in Italia è di oltre 1,5 milioni di auto ma la produzione è ferma a 500mila”, ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini a margine di un convegno. “Il tema è aperto ed è necessario che venga assunto, chiediamo a Meloni in persona di scendere in campo convocando un incontro con Stellantis e i sindacati a palazzo Chigi: gli incentivi di per se non risolvono e c'è bisogno di una logica di intervento più forte. In Francia è presente lo Stato. Torniamo a chiedere che anche lo Stato italiano entri. Non è una novità. Lo chiediamo da tempo", ha aggiunto. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il leader Fiom Michele de Palma: "La premier Meloni convochi Tavares e le organizzazioni sindacali per arrivare a un accordo per tutelare produzione e occupazione in Italia", ha detto.

Stellantis, l'attacco di Schlein 

Attacca sia il governo sia Tavares la segretaria del Pd Elly Schlein “Il governo non può tacere di fronte alle minacce dell'ad di Stellantis sul futuro di Mirafiori e Pomigliano, convochi subito Tavares in Italia ad assumersi delle responsabilità e impegni chiari. Gli incentivi siano condizionati in modo vincolante alla tutela dei posti di lavoro e alla riduzione delle emissioni. Si studi concretamente la strada della partecipazione pubblica per incidere sulla strategia aziendale. il governo si impegni a far arrivare anche altri produttori in Italia”. Sulla stessa lunghezza d’onda la Lega “Le aziende che per anni hanno incassato miliardi non si permettano di minacciare o ricattare” recita una nota ufficiale. 

Urso, se Stellantis vende meno in Italia è un problema suo

"Dobbiamo intenderci: se a dicembre la Volkswagen ha superato nelle vendita in Italia Stellantis, se i cittadini italiani hanno preferito acquistare un'auto prodotta all'estero, piuttosto che una fatta in Italia, a fronte di condizioni di mercato e incentivi simili, il problema non è del governo ma dell'azienda". Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, parlando a un evento della Camera di commercio di Trento. "Sarà un problema di marketing? Di modelli appetibili? Ma è un problema dell'azienda che evidentemente ha bisogno di rivedere le proprie politiche. Lo facessero", ha aggiunto.

LEGGI ANCHE: Da Mirafiori a Pomigliano e Termoli: produzione di veicoli non sufficiente

Amministrazione Pomigliano, 'preoccupa il futuro' Stellantis

"Viva preoccupazione" sul futuro dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d'Arco (Napoli), è stata espressa oggi dall'amministrazione comunale locale guidata dal sindaco Raffaele Russo in seguito a quanto affermato ieri dal Ceo della società, Carlos Tavares, che ha indicato il Giambattista Vico tra le fabbriche i cui posti di lavoro sarebbero più a rischio per effetto delle politiche del Governo in materia di incentivi per l'automotive. L'amministrazione comunale, nel rivendicare "il diritto ad essere presenti in ogni incontro istituzionale dove si discuterà delle prospettive dello stabilimento Stellantis di Pomigliano" e dell'indotto automobilistico del territorio, ha sottolineato anche che la situazione "non impatta solamente sui lavoratori direttamente coinvolti, ma ha un effetto dominante sull'ecosistema delle piccole e medie imprese locali".

"Ci troviamo di fronte a una potenziale realtà futura che presenta sfide complesse - hanno concluso - interessando le dimensioni economiche, sociali e ambientali vitali per il nostro tessuto comunitario. È fondamentale che le decisioni future riflettano le necessità di tutti gli stakeholder coinvolti, dalla forza lavoro alle aziende, passando per la comunità locale fino all'ambiente circostante. Ci dichiariamo pronti a cooperare con i sindacati metalmeccanici - hanno concluso dal Comune - contribuire attivamente e fare quanto in nostro potere per assicurare che le decisioni prese siano sostenibili, equilibrate e tutelino l'occupazione e la prosperità economica della nostra Città".






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